Questa è Spartaaaaaaaaaaaaaa!!!! Recita un noto adagio, ma di Sparta non rimane nulla mentre ad appena 6 km da essa ci sono i resti di una vera antica metropoli: Mystras. Purtroppo non è famosa come la vicina Sparta (anche noi non ne avevamo mai sentito parlare), ma il sito archeologico è spettacolare.
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Nascosta alla vista da due speroni rocciosi, la città appare dal nulla, arrampicata su un aspra collina alla cui sommità c’è un torvo castello che vigila silenzioso sulla valle. La città, nata proprio dalla decadenza di Sparta, è in posizione strategica dal punto di vista militare, chiusa su tre lati da aspre colline; questo fu uno dei motivi delle sue fortune che la portarono a diventare la seconda città per dimensione e importanza dell’ Impero Bizantino, dopo Costantinopoli.
Fondata nel V sec. d. C. fu centro artistico e culturale fiorente dal XII sec., conquistata dagli Ottomani nel 1460, 8 anni dopo Costantinopoli, iniziò il suo lento declino, ma non tutto andò perduto, anzi, artisti e studiosi della città fuggirono e sapete dove andarono? A Firenze, portandosi dietro, oltre al loro sapere, moltissimi testi antichi e ispirando quelli che saranno i maggiori esponenti del Rinascimento fiorentino. Quindi dobbiamo ringraziare anche gli antichi abitanti di Mystras per il David di Donatello o per le opere di Leonardo Da Vinci. Nel XVII sec. i veneziani conquistarono la città, ovvero il suo castello visto che ormai erano rimasti solo i monaci dei tanti monasteri ortodossi e dettero un nuovo impulso vitale all’economia. La città rinacque e crebbe ancora. Successivamente gli Ottomani la ri-conquistarono decretandone il declino definitivo: incendiata nel 1770 dai russi, nel 1780 dagli albanesi e nel 1825 da Ibrahim Pascià, la città sparì dalle carte geografiche.
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Patrimonio mondiale dell UNESCO dal 1989, oggi la visita di Mystras è tanto piacevole quanto faticosa. L’ingresso costa il giusto (5 euro): l‘esplorazione della città si può dividere in tre parti: la cittadella (kastro), la parte alta dell’ abitato e quella bassa. Calcolate una intera sfiancante giornata per vedere il più possibile, visto che oltre alle rovine delle abitazioni, dei palazzi, delle chiese e delle fortificazioni, ci sono alcuni monasteri ortodossi tutt’ora abitati e in uso. Nella parte bassa c’è il monastero Perivleptos, scavato nella roccia con annessa una bellissima chiesa dalla cupola altissima, e il complesso monastico Mitropolis con la cattedrale; ovviamente l’abbigliamento deve essere consono ad un luogo di culto, ma comunque troverete alcuni usurati parei all’ingresso di ogni monastero.
Il fascino di Mystras sta proprio qui: un intera città in rovina, avvolta dalla vegetazione, ma a suo modo viva grazie ai monasteri. Se intendi visitarla d’estate portateti acqua e cibo visto che quando siamo andati noi, oltre a esserci pochissimi turisti, non c’era un bar a pagarlo oro.
Gli eroi che arriveranno alla cittadella saranno ripagati della fatica dalla vista mozzafiato e se sarete fortunati magari troverete un passaggio per tornare al parcheggio qualche chilometro più in basso (noi non lo siamo stati). A nostro parere Mystras è uno di quei siti archeologici che possono piacere anche a chi di solito non ne va matto, un po’ perché gli edifici sono in piedi e non serve troppo sforzo per immaginarsi come dovevano essere, ma soprattutto perchè la visita è variegata e mai monotona: castelli, monasteri, chiese rupestri e il fascino della scoperta, questa è Mystraaaaaaaaaaaaaaaaas!!!!