Chiang Khong è una piccola cittadina della Thailandia settentrionale, nota soprattutto per i suoi mercati, a cui partecipano le popolazioni delle tribù di montagna e per la sua vicinanza al Laos.
Tutti coloro che desiderano discendere il Mekong da qui fino a Luang Prabang devono passare da Chiang Khong e poi attraversare il confine e arrivare a Huay Xai (Laos). Chiang Khong è essenzialmente un punto di passaggio dove i visitatori si fermano appena una notte, giusto il tempo di passare il confine. Fino al 2013 si arrivava in Laos con una piccola imbarcazione, dopo aver sbrigato le formalità all’Ufficio Immigrazione Thailandese. Dopo quella data è stato aperto il quarto ponte dell’amicizia Thai-Lao a circa 9 km a sud del centro abitato, al termine del quale si trova la frontiera.
Anche noi ci siamo fermati solo per un pernottamento. Siamo arrivati nel primo pomeriggio, dopo un lungo e bellissimo viaggio su un pullman di linea che sicuramente aveva visto tempi migliori. Siamo partiti dalla Old Station di Chiang Rai a pieno carico sia di masserizie che di persone e ben presto ci siamo accorti di essere gli unici occidentali a bordo, questo ci ha fatto indubbiamente piacere (in Thailandia non è affatto semplice). La velocità di crociera era piuttosto bassa, più delle aspettative, le fermate numerose ed ad ognuna il controllore, una donna molto decisa, caricava e scaricava merci varie.
A circa metà del percorso siamo rimasti gli unici passeggeri a bordo. Il vento entrava dai finestrini abbassati e dalle porte aperte, non avevamo caldo ma eravamo ugualmente appiccicati ai sedili di pelle rossa. Ci piace questo autobus così diverso dai nostri, personalizzato dall’autista e dal controllore, che fa servizio anche di corriere e che ferma dove vogliono i passeggeri e ci piace pure il paesaggio che vediamo scorrere fuori: paesini e villaggi minuscoli, giungla, cantieri con operai a lavoro, persone chine sui campi. È stato così che per 65 bath a testa siamo arrivati a Chiang Khong, davanti al market. La maggior parte delle guesthouse si trovano verso la parte settentrionale della cittadina, poiché le imbarcazioni per il Laos prima della costruzione del ponte partivano da lì. Ci siamo così fatti portare per 50 bath da un tuk-tuk al Day Waterfront Hotel, con le sue camere con terrazzo vista Mekong e Huay Xai. Bello e poetico, perfetto per una notte “di frontiera”.
La pioggia scrosciante ci ha sorpreso dopo pochi passi fuori dalla camera, fortunatamente non è durata più di una mezzora così abbiamo potuto continuare la nostra esplorazione. Chiang Khong è fornita sia di guesthouse e di hotel sia di ristoranti e bancomat. Sulla strada principale c’è una specie di mercato a cui partecipano con un semplice telo steso in terra moltissime donne provate dal tempo e dalla fatica, ci piacerebbe che i loro volti potessero raccontarci in un attimo la loro vita. Sono le donne delle tribù di montagna che di tanto in tanto scendono dai loro tranquilli villaggi nella giungla per vendere i prodotti della terra e ricavarne di che campare. La sera osserviamo l’acqua limacciosa che scorre veloce sorseggiando un tè Tesco sul nostro terrazzino di fronte al verdissimo Laos. A Huay Xai dopocena le luci accese sono ben poche e seppure è vicina il buio fa sfumare i contorni delle case e dei templi e ci rende tutto indistinto. Poco male, domani mattina guarderemo il Mekong, Chiang Khong e il Day Waterfront Hotel dall’altra sponda.
Chiang Khong
Potete seguirci su facebook: https://www.facebook.com/irintronauti e su
twitter: https://twitter.com/irintronauti.
Ciao ragazzi. Vi leggo spesso e per caso questo articolo mi è capitato di leggerlo solo ora che sono sulle rive del Mekong a Chiang Khong.
Abbiamo preso anche noi quell’autubus con partenza a spinta. Scene di una poesia unica.
Saluti
Robi
Ciao Roberta, hai ragione esperienza poetica! Vi fermate a Luang Prabang? Buon viaggio!