Lassù sulle Apuane si trova un borgo, ornai abbandonato di cui rimangono giusto una manciata di case e una chiesa risistemata (Chiesa di San’Anna): Col di Favilla. Il borgo è circondato dai castagni, dalle cime aguzze delle montagne ed è sovrastato dal Pizzo delle Saette.
Nato come alpeggio stagionale frequentato già nel XVII secolo dai pastori, dai boscaioli e dai raccoglitori stagionali, divenne residenza stabile dalla fine del XIX secolo. Le attività principali dei suoi abitanti erano la pastorizia, la produzione del carbone, l’estrazione del tannino dalle castagne per la concia delle pelli che veniva fatta nel pisano e la lavorazione dei metalli. L’abbandono iniziò fin dal primo dopoguerra e fu definitivo con la costruzione negli anni ’60 di nuove vie di comunicazione che spostarono il transito di merci e persone da Col di Favilla.
NELLE VICINANZE SI TROVA: IL BORGO INCANTATO DI ISOLA SANTA
Oggi la maggior parte delle case sta crollando su se stessa, mentre solo un paio sono state recuperate. Dietro la Chiesa di Sant’Anna e il suo campanile si trova il piccolo ma grazioso cimitero.
Come arrivare a Col di Favilla
Col di Favilla è raggiungibile con una camminata di un’ora e venti minuti circa da Isola Santa (seguire il sentiero CAI n°9 che parte dalla diga) oppure dal sentiero che parte da foce Mosceta.
Curiosità su Col di Favilla
La chiesa ospita sulla sua facciata la meridiana più alta della Toscana (sul livello del mare). Nel 1977 fu oggetto di una serie di atti vandalici che determinarono la necessità di riconsacrare la chiesa e che portarono anche a credere nella trafugamento di alcune salme dal piccolo cimitero.