Durante il viaggio in Albania siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di un posto in cui storia e arte si uniscono per creare un luogo unico e quasi surreale: il Bunk’art. Abbiamo così deciso di visitarlo nella nostra ultima e brevissima tappa a Tirana.
Dal 1950 al 1985 il Presidente dell’Albania Hoxha iniziò la costruzione di numerosi bunker, generalmente a forma circolare con fessure rettangolari, lungo le spiagge, sui fianchi delle colline e delle montagne, lungo le strade principali e in campagna. Hoxha era infatti convinto che molti stati fossero intenzionati a invadere il paese e questi “funghi” sarebbero serviti per proteggere da eventuali attacchi ed impedire così l’invasione.
Si racconta che l’ingegnere che progettò i bunker fu rinchiuso in uno di essi e sottoposto a bombardamenti da parte di un carro armato per provarne la solidità e la resistenza e solo dopo che ne uscì indenne (ma pensiamo molto provato psicologicamente) fu iniziata l’opera di costruzione di massa di centinaia di bunker. Il Bunk’art è completamente diverso da quei piccoli funghi in cemento armato disseminati per tutto il paese è infatti un vero e proprio rifugio: un bunker antiatomico di ben 2680 metri quadri, per proteggere il presidente, la sua famiglia e i più alti gradi del governo.
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ll Bunk’art è collocato all’interno di una zona militare tuttora attiva e vi si accede percorrendo un lungo tunnel scavato dentro la montagna davvero suggestivo! Questo enorme bunker si sviluppa su cinque livelli e contiene al suo interno anche le stanze che avrebbero occupato Hoxha e la moglie in caso di attacco nemico ed altre destinate ad accogliere alcuni uomini fidati del presidente, oltre ad un impianto di depurazione dell’aria, la sala per le riunioni del parlamento. la caffetteria e all’immancabile stanza di decontaminazione. Ad oggi il bunker, in cui non hanno mai dormito nè il presidente nè sua moglie e neppure i membri della linea di comando, non è interamente visitabile ed alcune sale al momento in cui l’abbiamo visitato noi erano in procinto di essere allestite. Alcune sono arredate con mobili originari altre sono delle ricostruzioni, in queste stanze sui televisori passano dei filmati di diverse epoche; in altre invece abbiamo visto alcune istallazioni artistiche molto particolari: dalla proiezione di una finestra a cui sparano e che pertanto va in mille pezzi, alla ricostruzione di una trincea con tanto di rumori assordanti, alla raccolta di lettere e testimonianze da cui emergono paura e solitudine per una guerra durata troppo a lungo. Si ripercorre così la storia dell’Albania tra occupazione italiana e tedesca e la nascita dello stato comunista.
La visita di questo luogo della memoria è accompagnata da suoni di gocciolii, sirene d’allarme e da luce intermittente, tutto ciò non fa che aumentare la suggestione; un’esperienza che consigliamo per ampliare i propri orizzonti, riflettere e non dimenticare mai per non commettere gli errori od orrori del passato.
All’entrata del bunker è possibile rilassarsi bevendo una bibita fresca e comprando qualche souvenir. Mano a mano che si scende la temperatura diventa più fredda e il clima più umido quindi vi consigliamo di portare una maglia, verso l’uscita vi sono i bagni e un bar-book shop (chiuso quando vi eravamo noi) che era la caffetteria del bunker
Come arrivare al Bunk’art
Il Bunk’art si trova a Tirana alle pendici del Monte Dajti sotto la funicolare in Rruga Muhamet Deliu. Se arrivate in macchina dovete soffermarvi all’ingresso del tunnel dove una guardia vi farà passare, il parcheggio gratuito si trova alla fine del tunnel.