La capitale del nord: Chiang Mai

Il nostro primo vero incontro con la Thailandia ha avuto come teatro la bella Chiang Mai, la più grande città della Thailandia settentrionale. Quando scendiamo dall’aereo della Thai Airways nel piccolo aeroporto sono due le cose che ci colpiscono: la cappa di calore e afa che ci avvolge istantaneamente togliendoci quasi il respiro e la vegetazione lussureggiante che si nota anche dalle piste di atterraggio.Chiang MaiAbbiamo appena sorvolato colline ricoperte dalla giungla e villaggi o piccole cittadine, stiamo realizzando di aver finalmente messo piede nel sud-est asiatico, l’adrenalina cresce e non ci fa sentire la stanchezza di questo viaggio estenuante. Guardiamo l’orologio sono le 18 passate, il cielo è nuvoloso e la luce tende al giallognolo. In Taxi arriviamo alla nostra guesthouse, il CS House (leggi Come arrivare dall’aeroporto al centro di Chiang Mai). In questi primi momenti indichiamo qualunque cosa come due bambini al parco giochi.


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Chiang Mai vanta una storia ricca e importante: la sua cinta muraria costruita nel XIII secolo per difenderla dalle mire espansionistiche dei cinesi sopravvive (in parte) ancora oggi e racchiude al suo interno la città vecchia, dove si trovano numerosi templi buddisti.

Chiang Mai

A Chian Mai ci sono due mercati imperdibili: il mercato del sabato (Saturday Walking Street) e quello della domenica (Il Sunday Walking Street). Il Saturday Walking Street ha luogo tutti i sabati dalle 16 alle 24 circa appena fuori dalle mura della città, intorno a Wualai Road. Ci si può arrivare con una piacevole passeggiata di circa dieci quindici minuti oppure prendendo un tuk tuk, per pochi bath.

Noi siamo arrivati di sabato pomeriggio, quindi è stata la prima cosa che abbiamo visto di questa parte del mondo. Dopo una veloce doccia siamo infatti usciti dalla guesthouse diretti a passo svelto verso il Saturday Walking Street. In un attimo ci siamo trovati catapultati nella frenesia del mercato. I suoi odori ci hanno colpito con violenza e ci hanno fatto quasi girare la testa (accanto a noi un signore cuoceva della carne alla brace, da cui si alzava un fumo nero, forse il giramento era dovuto a quello!). Sulle bancarelle vediamo esposte pietanze a noi sconosciute a volte corredate da cartellini scritti in caratteri anche questi sconosciuti.

Saturday night market, Chiang Mai

L’odore dolciastro della frutta, quello acuto di certe zuppe, il profumo del miele arrostito…ovunque ci voltiamo vediamo del cibo. Siamo circondati, quindi abbiamo deciso di attaccare a testa bassa: prendiamo due spiedini per uno e poi ci sediamo ad un tavolino traballante e ordiniamo due zuppe. Le divoriamo nonostante non vadano proprio incontro ai nostri gusti. Ci rifacciamo la bocca con un cocco che non possiamo fare a meno di prendere.

In terra, lungo le strade chiuse al traffico (più o meno) su lenzuoli o bancarelle sono esposte le varie mercanzie la maggior parte delle quali sono oggetti di artigianato. Ma non sono le merci la prima cosa che notiamo ma i volti di questi venditori, la loro gentilezza e la loro discrezione. Alcuni indossano anche gli abiti tradizionali delle tribù di montagna. È la prima sera e non vogliamo subito darci ad uno shopping sfrenato quindi indaghiamo solo un po’ sui prezzi e giriamo entusiasti di tutto ciò che vediamo fino a che la stanchezza non ci conduce a letto.

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Chiang Mai

Il Sunday Walking Market si svolge nella strada principale di Chiang Mai e in quelle limitrofe. Siccome si sa dopo il sabato c’è la domenica, ci becchiamo pure il Sunday Walking Market: la mercanzia è più o meno la stessa del mercato della sera precedente. Gli oggetti di artigianato sono interessanti e molto belli ma essendo appena arrivati non vogliamo subito appesantirci! Quindi compriamo solo un bel foular marrone con gli elefanti e acquistiamo succhi appena spremuti come se non ci fosse un domani. I mercati sono accompagnati dalla musica tradizionale o moderna, cantata e suonata da musicisti più o meno improvvisati: ci sono bambine che fanno tipo karaoke, e gruppetti di persone non vedenti da seduti si esibiscono per il loro pubblico, anziani che cantano tempi che non ci sono più e band che fanno del rock.

Una donna delle tribù di montagna vende i suoi prodotti al mercato, Chiang Mai

Il Night bazar ai nostri occhi è stato meno interessante, forse perchè lo abbiamo visitato per ultimo, dopo aver visto i sopra detti mercati, anche se il massaggio ai piedi che ci siamo fatti fare è stato impareggiabile. L’altro Rintronauto ancora sorride sornione se pensa alle sapienti mani della signora che lo hanno massaggiato!

Chiang Mai

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Un altro motivo per visitare Chiang Mai è ovviamente quello di vedere i suoi templi, numerosi e bellissimi. Anche in questo caso viviamo un altro battesimo di fuoco: sono i primi templi buddisti in terra buddista in cui mettiamo piede (prima avevamo visitato solo il Tempio Buddista di Pomaia).

I templi sono oasi di pace: sembra incredibile che i muri di cinta riescano a tenere lontano la confusione e i rumori della città. Gli alberi con i loro tronchi possenti e le fronde enormi ci fanno dimenticare di essere in un ambiente urbano, il suono armonico dei campanellini ci rilassa e evoca ricordi che non siamo in grado di ricordare. È bello togliersi le scarpe e godere del refrigerio che offre il fresco pavimento, entrare nel tempio vero e proprio e accoccolarsi (senza offendere le usanze Thailandesi: leggi Come comportarsi in Thailandia, Laos e Cambogia) di fronte alla statua osservano ogni minimo particolare delle decorazioni sulle pareti.

mercato, Chiang Mai

Visitiamo il Wat Lam Chang, il Wat Chiang Man (molto bello, con la biblioteca costruita su una palafitta per tenere lontane le tremiti), Wat Umong, Wat Duang Di, il Wat Phra Sing e Wat Chedi Luang, bellissimo con il suo chedi risalente al XVI secolo e il bhudda sdraiato. Ne visitiamo anche molti altri, non segnati sulla mappa e di cui non conosciamo il nome. Entriamo, lasciamo le scarpe all’ingresso, osserviamo pitture e decorazioni, guardiamo i monaci avvolti nelle loro splendide vesti arancioni, ci aggiriamo all’interno delle mura del tempio rimanendo sorpresi nel notare che i monaci usano anche gli asciugamani arancioni. Cerchiamo di assorbire il più possibile e di capire ancora di più.

Chiang Mai

La Chinatown di Chiang Mai è un’altra delle attrazioni imperdibili di questa città del nord. Non è molto grande ma è molto interessante. Lungo la strada per arrivare nella zona di Chinatown (a est della città vecchia) visitiamo il Wat Ma Hawani, il Wat Chetawan e il bellissimo Wat Bupparam, costruiti in stile birmano. Un grande arco segna l’accesso a Chinatown.

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Al suo interno tra shophouse a due piani, mercati, negozi di ogni tipo, ci sono anche due templi cinesi e un tempio sikh, poiché è presente anche una piccola comunità sikh. L’odore di aringa e del pesce essiccato è molto forte, le mosche disturbano costantemente posandosi con le loro zampine su ogni centimetro di pelle scoperta. Facciamo anche un a breve visita al Talat Warolot, dove non è possibile fumare, forse perchè l’aria è già satura dei fumi delle cucine improvvisate.

Chiang Mai

Quando visitate Chiang Mai dovete ricordarvi di visitare il Wat Phrathat Doi Suthep, bellissimo tempio nelle vicinanze della città.

Leggi anche: In Viaggio col Monsone, Wat Phrathat Doi Suthep e Un giorno nella giungla facendo trekking in Thailandia.

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