Il periodo migliore per vedere la cascata e rimanere affascinati dall’impetuoso scrosciare dell’acqua che incessante si riversa almeno venti metri più sotto è l’inizio della primavera, quando la neve sulle cime delle Apuane si scioglie e unita alle piogge primaverili incrementa la portata del canale Deglio. Infatti la breve escursione alla cascata dell’Acquapendente deve essere fatta non troppo lontana da un periodo piovoso per potersi gustare la sua maestosità quando ha ancora una grossa portata d’acqua.
La cascata non può non ricordare quella più nota dell’Acquacheta, sull’Appennino Tosco-Emiliano. La forza dell’acqua ha scolpito una specie di anfiteatro naturale su cui l’acqua scorre, scivola, salta e cade, dividendosi in innumerevoli rigagnoli, ruscelletti e torrentelli, ognuno dei quali segue un suo percorso, fino a che non si riuniscono dopo la grande caduta finale. L’acqua del Canale Deglio che alimenta la cascata proviene da un fiume sotterraneo (detto fiume Vidal), alimentato dalle acque che penetrano nel complesso carsico del Monte Corchia.
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Come detto all’inizio l’attrazione non è solo la cascata anche il sentiero è infatti molto suggestivo. All’inizio dell’antica via in acciottolato dal caratteristico paese di Pruno il panorama è mozzafiato, già dall’ultima casa del paese si vede in lontananza la cascata e lo splendido anfiteatro naturale delle Alpi Apuane, il percorso poi scende passando affianco argini e tipiche casette in pietra con il tetto in ardesia, alcune abbandonate alcune riusate come seconda casa. Ad un certo punto il sentiero scende in un bel bosco, questo tratto è costellato di simpatiche e piccolissime abitazioni di folletti e delle loro tracce, sicuramente i bambini si divertiranno a cercarle tra le radici degli alberi, nascoste nel buco lasciato da una pietra mancante di un muretto e… chissà dove altro! Molto bello è anche il ponte in pietra mediceo che deve essere attraversato se volete fare il percorso più semplice. Ad un certo punto si incontra una biforcazione: un cartello indica chiaramente che si deve proseguire a sinistra ma se andate a dritto potrete vedere i ruderi di un’antica casa e arrivati in cima alla breve salita una specie di torretta in pietra costruita addossata alla parete rocciosa. Dalla torretta escono tre lamine di roccia, che l’ignoto costruttore non è riuscito proprio ad includere nella struttura.
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Come arrivare alla Cascata dell’Acquapendente
L’escursione verso la cascata dell’Acquapendente parte presso il paesino di Pruno frazione di Stazzema (LU). Il percorso inizia attraversando il paese verso il ristorante Poveromo, prosegue sullo stradello acciottolato giungendo presso una casa isolata dove si svolta a sinistra e inizia il sentiero che scende rapidamente fino a giungere a un ponte in pietra che supera il torrente Deglio. Presso il ponte per raggiungere la cascata si può optare per un percorso (B) più breve e diretto che parte dopo il ponte a sinistra (25 min circa) o un itinerario più difficile e infrascato (A) che inizia PRIMA del ponte (via della lizza). Entrambi ii percorsi sono in salita. Volendo si può percorrere entrambi con un percorso ad anello. All’imbocco del sentiero B c’è un altro sentiero in discesa che porta ad un mulino ristrutturato, il Mulino del Frate, centro didattico della comunità montana. Prestate attenzione perché il sentiero in alcuni punti è scivoloso e poichè il sentiero è di acciottolato, le cadute sono dolorose!
Nonostante il paese di Pruno sia molto piccolo è presente un’osteria, l’Osteria Il Poveromo, un affittacamere e un ostello.