Due Tombe etrusche a Volterra: Tomba Inghirami e Tomba Bianchi

Volterra è una delle città toscane il cui passato etrusco è illustre e noto: come dimostrano le fonti letterarie, oltre che gli scavi dell’Acropoli e il bellissimo Museo Guarnacci. Poche sono però le tombe rinvenute e ancora visitabili nel suo territorio. Le numerose necropoli note sono infatti state depredate e coinvolte nell’edificazione della città. In occasione delle giornate FAI di primavera abbiamo avuto modo di visitare due ipogei ellenistici normalmente non aperti al pubblico: la Tomba Inghirami e la Tomba Torricchia o Bianchi che si trovano nei pressi dell’ospedale di Volterra e facevano parte della necropoli dell’Ulimeto obliterata proprio dall’area ospitaliera.

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La Tomba Inghirami

La Tomba Inghirami fu rinvenuta dai fratelli Inghirami nel 1861 nella Villa Giardino fuori dalla cerchia muraria di Volterra, dove andavano a trascorrere la villeggiatura. All’interno i due giovani si trovano di fronte ad uno spettacolo incredibile 53 urne erano disposte sulla banchina di deposizione, occupando ogni spazio disponibile: uno spettacolo è molto raro poiché quasi tutte le tombe etrusche giunte fino a noi sono state depredate in antichità. Le urne sono oggi custodite nel Museo Archeologico di Firenze dov’è stata anche ricostruita la tomba. Dall’analisi delle urne sembra che l’ipogeo sia appartenuto ad una famiglia etrusca volterrana chiamata Ati, restia alla romanizzazione come si può desumere dall’assenza di iscrizioni latine sulle urne di epoca romana. L’accesso alla Tomba Inghirami avviene attraverso un ripido e stretto dromos che introduce nell’unico ambiente circolare chiuso da una falsa cupola sorretta da un pilastro centrale.

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La Tomba Torricchia o BianchiDue Tombe etrusche a Volterra: Tomba Inghirami e Tomba Bianchi

Per la Tomba Torricchia o Bianchi, a differenza della tomba Inghirami, non si hanno notizie circa la presenza di un corredo al suo interno al momento del rinvenimento. Anche in questo caso l’accesso avviene attraverso un lungo dromos che conduce nella sala principale dove probabilmente si svolgeva il banchetto funebre. Su questa sala si aprono tre ambienti uno frontale e due laterali. Tutte le stanze sono costeggiate da una banchina dove venivano collocate le urne e i corpi inumati. Eppure violata fin dall’antichità la tomba è stata recentemente sottoposta ad indagine archeologica si è infatti provveduto a ripulire la pavimentazione setacciando in cerca di resti ceramici e ossei. Anche in questo caso la visita è molto suggestiva pertanto ci auguriamo che presto le due trombe possano essere inserite nel percorso turistico volterrano.

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