La leggenda racconta che il Santo per insediarvisi dovette combattere e uccidere con il semplice tocco del suo bastore un drago che qui dimorava. Nell’ultimo anno della sua vita Guglielmo fu raggiunto da un discepolo, Alberto che edificò l’eremo e che raccolte le regole seguite dalle asceta in un codice che tu la parte per l’ordine Guglielmiti (in Germania ed in Austria l’ordine resistette fino al XIX secolo).
LEGGI ANCHE: L’EREMO RUPESTRE IN GARFAGNANA
L’eremo originario non è però quello che oggi è possibile visitare poichè sembra che già nel 1224 fu distrutto durante una battaglia tra Grosseto e Siena (Guglielmo fu proclamato santo nel 1174). Dopo una nuova edificazione divenne meta di pellegrinaggi e nel XV secolo fu abbandonato dai Guglielmiti e nel XVII fu occupato dagli agostiniani fino alla metà del 1700.
Oggi l’Eremo di Malavalle è in stato di abbandono. Si può vedere la chiesa in stile romanico risalente al XIII secolo, aperta solo in particolari occasioni ed oggi completamente spoglia. Affiancata alla chiesa si trovava un complesso architettonico con le celle dei monaci, il chiostro e una torre nel XVIII secolo. La vegetazione avvolge le strutture che comunque hanno il loro fascino.
Lungo il percorso che porta all’eremo si possono vedere i resti dell’acquedotto che portava l’acqua a Castiglion della Pescaia e un mulino.
Come arrivare all’Eremo di Malavalle
Da Castiglion della Pescaia si deve prendere la strada comunale del Poggetto e si devono seguire le indicazioni per l’Eremo di Malavalle o Eremo di San Guglielmo. Si deve seguire la strada sulla sinistra, strada Consortile e arrivati in Località Val di Loro, in prossimità di una sbarra chiusa si può lasciare la macchina. Molto utile per trovarlo è la mappa a questo link. Il percorso a piedi è di circa 2 km, ma per chi fosse interessato è possibili seguire altri percorsi più lunghi, come mostra il mal ridotto pannello posto all’inizio del sentiero.