Vi sarà capitato di vederlo se siete passati sull’autostrada A12 (E 30): arroccato sulla collina, con il suo imponente castello che attira lo sguardo di chiunque si trovi a circolare in quelle zone.
Per spiegare l’etimologia del nome è stato chiamato in causa anche Ercole, che avrebbe fondato la cittadina nella notte dei tempi. Più probabilmente però il suo nome deriva da arx, roccia o da un’espressione locale che significa “in cima al monte”.
Sicuramente fu un castrum romano usato nella lotta per respingere i liguri nel VII-VI secolo a. C; in seguito all’insabbiamento del porto di Luni, la popolazione, in fuga dalla malaria, aumentò, fino a che nell’alto medioevo divenne proprietà degli Obertenghi di cui si conserva ancora una torre pentagonale alta venticinque metri e rimasta praticamente intatta. La torre è visitabile il sabato e la domenica mattina, se le condizioni meteorologiche sono favorevoli.
In seguito il borgo passò di mano ai vari potenti della zona: dai vescovi di Luni, alla Repubblica di Genova per finire nelle mani dei Castruccio Castracani e poi del Ducato di Milano, per tornare di nuovo possedimento di Genova.
Oggi Arcola si presenta come un borgo con le viuzze concentriche che portano verso il castello, sede del Palazzo Comunale. La sua eccezionalità sta nel fatto che ogni angolo, ogni stradina, ogni bocciolo delle numerose piante ci fanno respirare l’aria autentica del paese. Non immaginatevi un borgo infiocchettato, una bomboniera gigante: Arcola è paese abitato e modellato dai suoi abitanti che se ne prendono cura e che saprà sorprendervi con la sua genuina e schietta bellezza.
10 foto per farvi innamorare di Arcola
Vi devo ringraziare perché mi fate scoprire sempre tanti bei posticini qui in Toscana. Grazie a voi -o per colpa vostra? :)- la mia lista dei borghi da vedere si allunga! 🙂
🙂 🙂 🙂