Veliko Tarnovo: la capitale medievale degli Zar bulgari

Siamo arrivati a Veliko Tarnovo dopo aver lasciato la bella e tranquilla Lovech, per quella che è stata la terza tappa del nostro viaggio in Bulgaria. In quattro giorno avevamo incontrato si e no un paio di turisti stranieri e una decina di bulgari in vacanza, in questa bella e ridente cittadina medioevale invece siamo stati catapultati in un andirvieni di turisti. Molti dei turisti stranieri sono partiti da Sofia con tour organizzati dalle agenzie dalla durata di un giorno, altri hanno utilizzato il treno per raggiungerla, i turisti bulgari invece molto spesso la scelgono per passare un weekend romantico.

Veliko Tarnovo ci ha accolto con un flusso di macchine che a noi è sembrato caotico venendo da luoghi tranquilli, inoltre il fatto di non riuscire a trovare parcheggio (l’unico hotel che avevamo prenotato senza!) ci ha un po’ infastidito, alla fine siamo così dovuti ricorrere ad un parcheggio a pagamento custodito. In fase di progettazione del viaggio non avevamo inoltre pensato che sarebbe stato meglio evitare di soggiornare durante il weekend in questa località.

Abbiamo deciso di esplorare subito la capitale medioevale scelta dagli zar bulgari e ci siamo addentrati nel centro storico e nelle sue vie fino a giungere alla Fortezza di Tsarevets che si scaglia indomita quasi circondata dal fiume Yantra. Proprio per la sua posizione strategica, la zona fu abitata fin dall’antichità ma solo i bizantini decisero di costruirvi una fortezza, che conobbe grande fortuna fino al Secondo Impero Bulgaro, quando Veliko Tarnovo era capitale. Nel 1393 fu però distrutta e saccheggiata dagli Ottomani per essere restaurata (più o meno fedelmente) in epoca comunista.

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La fortezza merita una visita, dedicatele almeno 1 ora (meglio 2). Costeggiate le mura della fortezza e giungete alla Roccia delle Esecuzioni, luogo dal quale i traditori venivano lanciati nel vuoto. Raggiungete le fondamenta del palazzo reale e la Chiesa del Santissimo Salvatore, al cui interno potrete rimanere stupefatti dai suggestivi dipinti murali. Fermatevi ad ammirare il panorama dalla Torre di Baldovino. Sulla sommità della collina vi sono un paio di distributori automatici di bibite e snack.


Escursioni vicino a Veliko Tarnovo:

Da Veliko Tarnovo è possibile fare piacevoli escursioni, ecco quelle che ci sono piaciute particolarmente:

Il Canyon di Emen si trova lungo il fiume Negovanka che era un po’ in secca quando lo abbiamo visto. Il canyon è favoloso, lo spettacolo che si gode dall’alto incantevole e unica la sensazione di essere immersi nella natura. Noi abbiamo parcheggiato nella piazza centrale di Emen davanti al Minimarket ed abbiamo imboccato la strada sulla destra che rimane tra il ponte e il Minimarket. Ci è stato detto che altrimenti è possibile proseguire in automobile oltre la pizza e svoltare a destra dopo il piccolo incrocio per arrivare al luogo da dove parte il percorso (potete parcheggiare lungo la strada sterrata). Vi consigliamo di portare scarpe da trekking, acqua e cibo. L’escursione non è adatta ai bambini piccoli infatti in molti punti si cammina proprio sul bordo del canyon e d è abbastanza faticosa per loro. Noi abbiamo provato a farla con Adele ma dopo un paio d’ore abbiamo desistito.

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Piazza di Emen dove parcheggiare

Il Monastero di Dryanovo si trova a 6 chilometri dal villaggio di Dryanovo, risale al XII secolo ed è noto per essere uno dei molti monasteri che offrì riparo all’eroe bulgaro Vasil Levsk. Il monastero è stato più volte distrutto dai turchi e ricostruito dai bulgari. Noi lo abbiamo visitato la mattina alle 9, c’erano pochi visitatori e un silenzio rilassante, interrotto ad un certo punto da una musica balcanica sounata per celebrare un matrimonio ortodosso . Era la prima volta che assistevamo ad un rito del genere e ve lo consigliamo! Sulla destra della Chiesa c’è una porta, scendendo le scale si giunge ad un ponte, si percepisce di nuovo l’aria di quiete e di serenità. Con le spalle al monastero è possibile imboccare la strada sulla sinistra, dopo solo 400 m  si arriva alla Grotta di Bacho Kiro, abitata in epoca paleolitica.

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