Il percorso per raggiungere la cascata dell’Acquacheta ha inizio a San Benedetto in Alpe, un borghetto montano di origine medievale che ospita anche il Palazzo Portinari, appartenuto secondo la tradizione al padre di Beatrice, l’amata di Dante. Da San Benedetto in Alpe partono numerosi percorsi in mountain bike, a cavallo o a piedi; il borgo dista un paio d’ore di camminata dalla cascata, il percorso (completamente all’ombra) segue in parte l’antica strada selciata che prima portava dalla Toscana in Emilia Romagna e attraversa un favoloso bosco che segue in parte il corso del fiume. Durante il percorso si trovano numerosi tavolini dove fermarsi a fare un pic-nic e anche un piccolo rifugio in pietra Cà di Riposo.
La cascata è imponente anche se quando l’abbiamo vista noi,in piena estate, non aveva la sua solita portata. Ai suoi piedi si trova una pozza che raccoglie l’acqua dopo l’enorme tonfo e in cui alcuni intrepidi fanno un tuffo. La temperatura dell’acqua è incredibilmente fredda!!
Abbiamo poi guadato facilmente il fiume e abbiamo proseguito verso la Piana dei Romiti, da dove ha inizio la cascata e dove si trovano i resti di un piccolo nucleo abitativo ormai abbandonato. Una croce segna il punto in cui si ergeva l’antico eremo dell’Abbazia di San Benedetto in Alpe, presso il quale si fermò probabilmente anche il poeta fiorentino.
Lì vicino si trova uno spettacolare sperone roccioso a strapiombo sulla valle, chiamato “letto di Dante” da cui si gode il miglior panorama sulla valle e sul parco. Il ritorno avviene sullo stesso sentiero.
Il percorso è molto suggestivo ma anche molto frequentato, il che contribuisce a togliergli un po’ di magia. Vi consigliamo pertanto se potete di non farlo di domenica. Ideale per cercare refrigerio dalle torride giornate estive e per fare una passeggiata in un bosco incantato.