Tre giorni sull’Appennino a caccia di fiumi e cascate

Tre giorni sull’Appennino Romagnolo per scoprire le bellezze di un territorio che si estende al limitare del Parco delle Foreste Casentinesi, conosciuto soprattutto per le sorgenti termali note e sfruttate fin dai tempi dei romani.

Tre giorni sull'Appennino a caccia di fiumi e cascate

Tre giorni sull'Appennino a caccia di fiumi e cascate

Se siete alla ricerca di un po’ di relax, natura e fresco vi consigliamo di esplorare la zona dell’Appennino Romagnolo che si estende nei pressi di Bagno di Romagna: cascate, fiumi dalle acque fresche (o gelide?), boschi, paesaggi, borghettini e un Museo Archeologico Nazionale che ha sede nella città natale di Plauto saranno pronti a sorprendervi e a rapirvi!

Il nostro itinerario di tre giorni sull’Appennino a caccia di fiumi e cascate

Abbiamo scelto come base per la nostra mini-vacanza San Pietro in Bagno (Hotel Bologna), più tranquillo e leggermente più centrale rispetto ai luoghi di nostro interesse di Bagno di Romagna.

Tre giorni sull'Appennino a caccia di fiumi e cascate

Il borghetto, ben collegato grazie alla SS 3 bis (E45), è grazioso e offre due ponti settecenteschi che attraversano il Savio e il Rio e una piazzetta circondata da eleganti palazzi signorili e da una torretta civica dotata di orologio.

1° giorno

Arriviamo nella tarda mattinata e ci dirigiamo subito verso una delle più belle cascate dell’Emilia Romagna: la Cascata dell’Alferello, un salto di 32 metri, noto anche come Cascata delle Trote, immerso in un bosco meraviglioso. Come avrete modo di leggere nel post dedicato, dopo la cascata l’acqua impetuosa ha formato una serie di marmitte dei giganti, una delle quali (la più vicina al salto) è nota come “il Pozzo” ed è ideale per fare il bagno.Tre giorni sull'Appennino a caccia di fiumi e cascate

Dopo esserci rinfrancati siamo andati a fare un salto al minuscolo borgo abbandonato di Castel D’Alfero, che in tutta sincerità non ci ha destato particolari emozioni.

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2° giorno

Incuriositi dall’aver letto che a pochi chilometri da San Piero in Bagno si trova la città natale di Plauto che ospita uno dei Musei Archeologici più interessanti del centro nord Italia, siamo andati a visitare il Museo Archeologico Nazionale di Sarsina (ingresso 3 euro, consultate l’orario delle aperture prima di recarvici). Oltre al borgo di Sarsina che si è rivelato estremamente gradevole, il Museo non ha deluso le nostre aspettative: le vestigia romane esposte sono incredibilmente interessanti e in alcuni casi come il grande mausoleo di Rufus ricostruito all’interno di una spaziosa sala o il mosaico di Apollo, sorprendentemente monumentali.

Tre giorni sull'Appennino a caccia di fiumi e cascate

Dopo la visita ci siamo diretti verso la Cascata di Civorio, che abbiamo trovato deserta. La cascata e la piscina naturale che si estende ai suoi piedi sono uno spettacolo incredibile. Le molteplici sfumature dell’acqua sono un invito allettante anche per i più freddolosi e sfido chiunque a non farsi una nuotata in questo paradiso!

Prima di tornare in Hotel abbiamo deciso di fare un salto al Santuario della Madonna di Corzano e ai sovrastanti resti del Castello di Corzano adagiati in uno splendido bosco. Sembra che San Pietro in Bagno si nato proprio come centro mercatale di Corzano. Del castello, spoliato per la costruzione del Santuario, rimangono i ruderi del Mastio, di un pozzo con sottostante cisterna e di una facciata. La visita è molto veloce.

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3° giorno

Tre giorni sull'Appennino a caccia di fiumi e cascate

L’ultimo giorno dei nostri tre giorni sull’Appennino ci siamo dedicati all’esplorazione del Bidente, un fiume ricco di vasche naturali in cui tuffarsi, noi non avendo moltissimo tempo a disposizione abbiamo fatto un bagno nelle piscine del  Ponte di Pietrapazza, e in altre due splendide poco distanti e siamo andati a vedere quella del Mulino di Culmolle con relativa cascata (Per maggiori informazioni leggete il post).

 

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