NELLE VICINANZE SI TROVA: IL BOSCO DI TANALI
Il campo di concentramento fu costruito nell’insalubre località detta “il Pollino” nell’ex-proprietà Gherardesca, sul limitare del Padule e sfruttava la vicinanza della ferrovia Lucca – Pontedera. I prigionieri non dovevano avere vita semplice: stipati in baracche poi rimosse, dovevano essere tormentati dal caldo e dalle zanzare d’estate, mentre d’inverno i principali nemici dovevano essere il freddo e l’umidità. Oggi del campo di concentramento di Colle di Compito non rimane quasi più nulla: solo una lapide in pietra testimonia il terribile passato di questa zona che oggi ha recuperato la sua pace e la sua calma e sembra distante anni luce dalla sofferenza di cui fu teatro appena una sessantina di anni fa. Un lago con un pontile in legno e un bel prato inondato di margherite ci possono solo far immaginare quanto sia cambiato il luogo.Lungo le sponde del lago e nei paraggi ci sono anche alcuni affascinanti edifici ormai in stato di abbandono dell’opera di bonifica del lago di Bientina.
Un giorno del settembre del 1943 nel campo di concentramento arrivarono i tedeschi che chiesero di avere i prigionieri: gli italiani si rifiutarono e il colonnello, il capitano e un soldato furono trucidati. Molti prigionieri riuscirono a scappare e furono aiutati dagli abitanti di Compito, che saccheggiarono anche ciò che rimaneva del campo. Successivamente fu riadattato e utilizzato dalla repubblica Sociale Italiana.
Oggi non si può far altro che guardare quei campi, passeggiare cercando di immaginare l’atrocità della guerra e dell’uomo e sperare che tutto ciò non si ripeta più.
Meta ideale per una passeggiata o un pic-nic (il prato è ampio e ben si presta) alla riscoperta della storia locale spesso taciuta, per non dimenticare, mai.
Come arrivare al campo di concentramento di Colle di Compito
Dal paese di Colle di Compito per raggiungere il lago Della Gherardesca si può passare o da via del Porto che costeggia il lago da nord o da via Di Badia che dopo poco essere diventata sterrata vi porterà a un bivio con una catena dove troverete la targa commemorativa che vedete nella foto e da lì in pochi minuti raggiungerete il piccolo molo e il prato.