Diaccia Botrona: l’altra Maremma

La Diaccia Botrona è una delle aree umide costiere più importanti di tutta Italia, caratterizzata da una varietà di flora e di fauna incredibile. Estesa tra il mare e la Pineta del Tombolo la Diaccia Botrona ha anche il merito di trasportarci nella Maremma che fu, fatta di paludi e acquitrini, di barchini e una quantità innumerevole di uccelli.diaccia botrona

Questa zona palustre è ciò che rimane dell’antico, e molto più esteso, Lago di Prile, un lago costiero che con gli anni si impaludò. Grazie alla sua ricchezza di sale, la zona fu molto frequentata fin dall’antichità, tanto che sulle sue sponde nacquero due città etrusche importantissime come Vetulonia e Roselle.diaccia botrona

La grande Casa Rossa o Casa Ximenes ci parla invece di un’epoca più recente, l’età delle grandi bonifiche. la casa Rossa fu infatti costruita da Leonardo Ximenes nel 1765-68, per volere di Leopoldo Lorena, Granduca di Toscana, e serviva a regolare il flusso delle acque in entrata e in uscita dalla palude e dal mare. Tra gli scopi delle chiuse e delle paratie c’era anche quello di garantire le attività ittiche. Oggi la bella Casa Rossa, da cui ha inizio il percorso di visita alla Diaccia Botrona, ospita un museo multimediale interattivo che illustra la storia della palude e parla delle principali specie di uccelli presenti.diaccia botrona

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Addentrarsi nella Diaccia Botrona, camminare lungo i suoi sentieri, affiancando canali e stagni, ascoltando lo stormire degli uccelli e i canti più disparati, scrutando la vegetazione e le acque alla ricerca dei volatili è un’emozione molto forte, il silenzio, lo strusciare tra le canne delle lucertole, gli eleganti cavalieri d’italia che zampettano alla ricerca di cibo nei bassi acquitrini per poi staccarsi in volo con le loro lunghe zampe che sembrano una elegante coda, sono un modo per riprendere quel contatto con la natura che manca quotidianamente alla maggior parte di noi.diaccia botrona

Durante la nostra visita, in primavera, abbiamo potuto osservare i cavalieri d’italia, eleganti e graziosi, gli aironi bianchi, gli aironi cinerini e in lontananza i fenicotteri rosa: tre stormi numerosissimi che ad un certo punto si sono alzati in volo, improvvisando una danza magica nell’azzurro del cielo.

Bellissimo è osservare il paesaggio dall’Isola Clodia, una collinetta che sovrasta la Diaccia Botrona, su cui si trovano i resti dell’abazia di San Pancrazio al fango, costruita nell’altomedioevo sui resti della villa romana di Clodio, menzionata anche nell’orazione di Cicerone In difesa di Milone, dove si sostiene che la villa fu costruita da Clodio senza acquistare il terreno dal proprietario.diaccia botrona

L’abazia verso il XIII secolo passò sotto il controllo dell’Ordine dei Guglielmiti, fondato da San Gluglielmo, che aveva costruito il suo eremo nelle vicinanze di Castiglion della Pescaia (LEGGI: L’EREMO DI MALAVALLE E L’ASCETA CHE UCCISE IL DRAGO).

Ancora individuabili tra la vegetazione il transetto e i resti dell’abside, oltre che alcune pareti della navata sopravvissute.diaccia botrona

Quando e come visitare le Diaccia Botrona

Le stagioni migliori per visitare la Diaccia Botrona sono l’autunno, per le incredibili sfumature che l’acqua e il cielo assumono e per il passaggio di alcuni uccelli migratori e la partenza di altri, per lo stesso motivo anche il periodo primaverile è particolarmente indicato per una visita. Anche in inverno il padule risuona dei canti di numerosi uccelli che possono essere osservati nelle loro varie fasi quotidiane. L’estate è sicuramente il periodo peggiore per la visita.diaccia botrona

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In primavera, durante la quale si potranno osservare soprattutto fenicotteri rosa e cavalieri d’italia, l’area accessibile per i percorsi all’interno dell’area umida è piuttosto limitata per non disturbare durante la delicata fase riproduttiva. sarà quindi possibile solo percorrere il breve tratto dalla casa Rossa all’osservatorio e fare il lungo giro intorno all’area (15 km circa).

Come arrivare alla Diaccia Botrona

La Diaccia Botrona si trova tra Castiglion della Pescaia e Grosseto. Sia l’ingresso principale dell’area, dove si trova la Casa Rossa Ximenes, sia l’Isola Clodia, sono ben segnalate dalla cartellonistica e presenti su Google Maps. Non ci sono orari di accesso alla zona umida.

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