Il Parco Archeominerario di San Silvestro (Livorno) si trova nei pressi di Campiglia Marittima, nella Val di Cornia, estrema propaggine della provincia di Livorno. Siamo nella storica Maremma pisana, le colline disegnano linee morbide e dolci e il sole sembra accarezza questa terra con maggior gentilezza che altrove. In questo paesaggio rilassante e armonico viene naturale sentirsi come a casa propria. Ero venuta a conoscenza dell’esistenza di questo parco mentre studiavo per un’esame di Archeologia Medievale, anni fa, ma solo 2 anni fa siamo riusciti a visitarlo, per la prima volta. Il parco è stato istituito nel 1996 per conservare e valorizzare la storia del territorio legata profondamente all’attività estrattiva mineraria. La zona è infatti ricca di solfuri, minerali che contengono zinco, rame, ferro e argento.
Gli Etruschi furono i primi a cercare le preziose risorse minerarie, e quando trovavano un buon filone scavavano pozzi verticali, larghi appena sufficientemente per farvi entrare lo scavatore. Questi pozzi sono tutt’oggi visibili, buche nel terreno profondi molti metri. L’attività estrattiva fu interrotta in età romana e riprese solo nel medioevo quando si venne a creare il borgo fortificato di San Silvestro, della famiglia Della Gherardesca. Nel borgo vivevano i minatori e le loro famiglie. Il borgo passo poi in mano dei Medici che favorirono l’arrivo di maestranze specializzate.
Le tecniche lavorative dei minatori cambiarono in modo significativo con l’introduzione della polvere da sparo che decretò l’inizio dell’uso delle gallerie orizzontali. La sera il lavoro si concludeva con “la volata”, cioè la fuga dopo aver piazzato la polvere da sparo prima, l’esplosivo poi. Durante la notte le polveri sollevate dall’esplosione si sarebbero depositate permettendo ai minatori di rimuovere i detriti il giorno successivo.
Quando arriviamo al Centro visitatori veniamo informati che dovremmo attendere 1 ora e mezzo, per la prossima visita. Se decidete di visitare solo la Rocca, come facemmo noi un paio di anni fa, potete partire quando volete. Inganniamo il tempo visitando la piccola esposizione di reperti e leggendo i numerosi pannelli esplicativi sul parco. L’ingresso della miniera è a pochi passi dal Centro Visitatori. Prima di entrare la guida ci dà una cuffietta per capelli usa e getta e un casco da minatori regolabile.
La miniera del Temperino fu scavata fin dal XIX secolo e fu chiusa definitivamente nel 1978 poichè quasi esaurita. Le entrate delle gallerie erano rivestite di castagno perchè in caso di crolli (che sembra non si siano mai verificati in questa miniera) il legno avrebbe scricchiolato facendo le veci di una specie di allarme per i minatori. La guida ci spiega la tecnica estrattiva in modo esauriente. Attraversiamo la montagna passando nelle sue viscere e riemergiamo su un altro lato. Dobbiamo arrivare alla stazione a Pozzo Earle dove ci attende il trenino che ci porterà sotto alla Rocca di San Silvestro.
Il trenino attraversa una galleria ed ad un certo punto si ferma per leggere una poesia scritta da un minatore, poi riparte e ci scende ad una ventina di minuti a piedi dalla Rocca (il percorso è tutto in salita), che intravediamo bianca, circondata dal verde dei boschi.
Procediamo come avessimo le ali ai piedi, per staccare il gruppo arrivato con il nostro stesso treno e arriviamo per primi nello spazio di raccolta dei visitatori. Anche qua c’è una guida che illustra il contesto storico e geografico della Rocca San Silvestro. C’è anche un piccolo punto di ristoro, ma vi conviene portarvi i panini da casa.
Sulle scale davanti a quella che era la posta d’ingresso del borgo potete vedere inciso nella roccia una specie di filetto, a cui le guardi giocavano durante i turni di guardia. Le scale salgono e passano tra le case degli abitanti, il frantoio e altri locali dedicati ad attività produttive.
C’è una piccola chiesa scoperchiata e il piccolo cimitero. La sommità del borgo era occupata dal palazzo signorile e nel punto più alto ancora oggi si può vedere la torre, in cui però non è consentito arrivare.
Il percorso completo è molto interessante e ben strutturato, il parco ha un organizzazione abbastanza insolita per l’Italia (non per la Val di Cornia) e vi consigliamo la visita, anche per chi ha dei bambini al seguito. Il biglietto intero ha il costo di 15 euro, ma se siete già stati in uno dei Parchi della Val di Cornia (e avete con voi la Val di Cornia card) pagate la metà. Altri sconti sono previsti per chi ha altre tessere come quella Coop, tutte queste informazioni sono ben visibili al banco del Centro Visitatori.
Parco Archeominerario di San Silvestro
Grazie, molto interessante!