Un giorno nella giungla facendo trekking in Thailandia

Nelle fredde serate d’inverno, quando siamo seduti sul divano con la copertina di pile ben tirata fino al mento, alcune volte ci troviamo a guardare programmi in televisione come Nudi e crudi. Noi, comodi e al caldo, osserviamo le persone fronteggiare le condizioni estreme di territori inospitali e sconosciuti. A luglio di quest’anno ci siamo trovati in un ambiente per noi misterioso e inospitale: la giungla.
villaggio, Trekking nella giungla

Chiang Rai è il luogo ideale per partire alla scoperta della giungla e delle popolazioni tribali che ancora vi vivono. Inizialmente eravamo decisi ad affrontare un trekking di almeno due giorni ma il fatto di essere in piena stagione delle piogge e i commenti sfavorevoli letti su internet ci hanno fatto desistere per cui abbiamo optato per un giorno solo. Dalla nostra guesthouse (Na Rak O Resort) abbiamo prenotato per il giorno successivo al nostro arrivo, un trekking che ci avrebbe fatto passare anche da tre villaggi tribali (Parn Trek).Trekking nella giungla La mattina alle 8 eravamo già in auto con la nostra guida, sua moglie, un sudafricano e il proprietario dell’agenzia. Dopo una breve sosta per acquistare altra acqua (sempre meglio averne in abbondanza) siamo partiti con la nostra piccola comitiva (senza il capo agenzia) scortati da tre simpaticissimi e festosi cani che ci accompagnano scorrazzando felici nel sottobosco.

Abbiamo iniziato attraversando un campo di mais in pendenza. Le pannocchie sono alte e le nostre teste emergono appena sopra le spighe ancora non mature. Il verde è intenso come sanno esserlo i colori quando nell’aria c’è molta umidità. Su un lato vediamo alcuni contadini chini su un campo, intenti a raccogliere le sterpaglie per bruciarle in vista dell’arrivo delle piogge monsoniche. L’immagine ha un che di poetico, alle loro spalle la giungla: confusa, rigogliosa, soffocante. Dopo che la nostra guida, della tribù degli Akha, taglia con il suo coltellaccio (che chiama i-phone 🙂 ) dei bastoni per aiutarci nella camminata, iniziamo a salire per un sentiero che ci porta dentro la giungla. Prima di addentrarci all’interno vediamo degli alberi di caucciù i cui tronchi sono incisi orizzontalmente per far gocciolare la resina bianca negli appositi contenitori.

Le foglie delle piante sono enormi, la vegetazione e gli alberi crescono in ogni punto libero, i rampicanti poi vanno a colmare le fessure spoglie. Dopo appena un paio di minuti mi guardo e scopro di essere completamente fradicia. Il sudore mi cola ovunque, i vestiti ne sono impregnati.

Trekking nella giungla

Il sudafricano scivola, sembra già provato anche se si era presentato come un quasi veterano di queste situazioni. La graziosa e sorridente moglie della nostra guida Akha annaspa in coda al gruppo con il suo zaino pesante. Capiamo subito che camminare nella giungla non è una passeggiata. Quando ci fermiamo a prendere fiato mi manca l’aria. C’è poco ossigeno e noi non ci siamo ancora abituati. Il sudore non accenna ad evaporare. Siamo appiccicosi come francobolli. Beviamo acqua che risudiamo un secondo dopo. Ma noi Rintroanuti abbiamo la pellaccia dura e andiamo avanti con passo marziale tanto che sia il sudafricano che la guida Akha ci chiedono il motivo del nostro allenamento. Il sudafricano è sempre più bianco in faccia e un’espressione un po’ ebete, tutti lo teniamo d’occhio. Invidiamo i cani che pieni di energie corrono di qua e di là e si buttano in ogni pozza d’acqua disponibile. La guida Akha ci mostra gli alberi di teak e i banani, che qui sono una pianta infestante. Saliamo sul sentiero motoso. Quando la giungla diventa troppo opprimente, la flora si fa un po’ più rada: sul lato di un sentiero vediamo un altarino dove i Lisu (gruppo etnico che vive in Myanmar, Cina e Thailandia) vengono a ringraziare l’animale per il suo sacrificio, dopo la caccia. Dopo alcuni metri appaiono i pochi tetti di paglia del villaggio Lisu. Il villaggio è praticamente deserto: sono tutti (per modo di dire, ci saranno in tutto trenta abitanti) a lavorare nei campi. Da qui si aprono i primi paesaggi spettacolari, ora che siamo fuori dall’intricata vegetazione della giungla. I Lisu coltivano il tè. Il tè che cresce nella giungla è molto forte e ricco di teina ma con questo clima umido non è indicato berne molto perché aumenta la sudorazione e quindi il rischio di disidratazione.

Nelle vicinanze del villaggio Lisu c’è un villaggio cinese, più grande, su una collinetta un po’ decentrata c’è un tempio molto bello.

Trekking nella giungla

Dopo aver attraversato il villaggio la guida Akha sparisce per qualche minuto e ricompare con una serie di bastoni di bamboo e di grandi foglie, che dovremmo usare per il nostro bivacco. In men che non si dica la guida Akha costruisce tre bollitori in bamboo, due bacchette decorate per uno, cinque ciotole/bicchieri e una zuppiera di foglie di banano. Tutte le stoviglie fai-da-te sono collocate su un tappeto di foglie di banano.

pranzo, Trekking nella giungla

Sul fuoco vengono cotti nei bollitori: un’omelette alle verdure, i noodle con uova e verdure e del petto di pollo arrostito su uno spiedo di bamboo. Il risultato è eccezionale. A completare il tutto del riso appillonato portato già pronto, perchè altrimenti avremmo impiegato troppo tempo. I resti vengono dati ai cani. Ci laviamo dalla fonte da cui era stata attinta l’acqua per cucinare. Ci sentiamo davvero degli esploratori, mentre ci dirigiamo verso la bellissima cascata. La nostra amata guida Akha con le sue mani laboriose continua a produrre oggetti di bamboo: questa è la volta di due anellini intrecciati. Dopo una breve sosta ripartiamo verso il villaggio Akha dove compriamo tre braccialetti fatti con i semi. Il Villaggio è più ampio di quello Lisu. Le case anche in questo caso sono fatte a palafitta: la parte inferiore è usata come ricovero per gli animale e deposito attrezzi mentre la parte superiore è l’abitazione vera e propria. Molte bambine indossano gli abiti tradizionali mentre i maschi indossano spesso magliette di squadre di calcio europee.

Trekking nella giungla

Dopo aver camminato ancora nella giungla sbuchiamo in una piantagione di mais sulla sommità di una collina: raggiunta la cima davanti a noi si è aperto un panorama mozzafiato: sul versante della collina di fronte il riso germoglia: una donna con un cappello largo, tipico, è china su un campo. Sullo sfondo le montagne. Ci fermiamo ad ammirare cotanta bellezza per un banana break.

Incontriamo l’ultimo dei tre villaggi previsti: quello Lahu. Il paese ci sembra molto più povero. In pochi secondi i “nostri” cani sono circondati da quelli del villaggio, uno di essi attacca uno dei nostri ma fortunatamente il capobranco degli altri redarguisce il cane inospitale.

Trekking nella giungla

Dopo circa 15 chilometri torniamo al nostro punto di partenza, la Hot SPA: una piscina con acqua termale in cui non si può stare più di trenta minuti. Il sudafricano trae grande giovamento da questo finale rilassante e riacquista la capacità di parlare. Purtroppo questa giornata favolosa e indimenticabile che ci ha regalato moltissime emozioni è alla fine; con il pick-up torniamo alla guesthouse e ci congediamo dalla nostra abilissima guida e dalla sua gentilissima moglie.

Il trekking nella giungla è sicuramente un’esperienza imperdibile che non potete non fare se siete nella Thailandia settentrionale: dà l’opportunità di avvicinarsi ad un mondo ormai quasi totalmente perduto, di cui restano solo poche testimonianze. Inoltre si imparano tantissime cose sull’ambiente e si vedono modi differenti di vivere. Durante le nostre visite ai villaggi non siamo mai stati invadenti, siamo passati senza dar fastidio a nessuno.

Come organizzare l’escursione: contatti

Per organizzarla potete contattare : https://www.facebook.com/parnatee .

Costo: 900 bath a testa.

Trekking nella giungla

Trekking nella giungla

Trekking nella giungla

 

2 Risposte a “Un giorno nella giungla facendo trekking in Thailandia”

    1. Ciao Catia, il costo era di 900 bath a testa, poco meno di 25 euro.Per organizzarla puoi contattare su facebook, il fratello della nostra guida, nonche titolare dell’agenzia: https://www.facebook.com/parnatee . Presto pubblicheremo altri post sulla Thailandia, se vuoi rimanere aggiornata seguici sulla pagina facebook! Per qualunque cosa, scrivici!!!

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