Udaipur, la Venezia d’Oriente

Udaipur, la Venezia d’Oriente Una delle città più belle del Rajasthan è senz’altro Udaipur, che per le sue particolarità nel corso degli anni si è guadagnata numerosi epiteti come “la città bianca“, “Lake city” e “Venezia d’oriente“.

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Come si capisce da questi nomi Udaipur è una città dalle mille sfaccettature: la città sorge infatti sulle rive e sulle isole del Pichola Lake, un piccolo bacino lacustre poco profondo, che nei periodi della stagione secca può arrivare a prosciugarsi quasi del tutto. Sul lago, e non solo, si affacciano moltissimi palazzi sontuosi e principeschi che sono in prevalenza di color bianco. Intorno ad esso sono andate accalcandosi case più o meno decorate, haveli e templi che spuntano con i loro pinnacoli in pietra tra le terrazze ricavate sui tetti piatti. Le strade sono animate, la gente è gentile, accogliente e tutti ci rivolgono la parola per salutarci anche se non siamo palesemente intenzionati a comprare nulla. I motorino sfrecciano nei vicoli a tutta velocità come in ogni altra città indiana.Udaipur, la Venezia d’Oriente , City Palace

Il City Palace è sicuramente uno dei palazzi più belli del Rajasthan, per cui vi consigliamo di non lasciare la città senza prima averlo visitato. L’enorme complesso, andato costituendosi nel corso degli anni si trova sulla sponda est del lago ed oggi ospita per la maggior parte il City Palace Museum, in cui si deve entrare per vedere il palazzo (ingresso 250 Rs a testa e 250 Rs macchina fotografica). A quanto abbiamo capito è possibile anche entrare solamente nel cortile del palazzo per sole 50 Rs, ma una volta viste le imponenti mura con le terrazze, le finestre e gli archi decorati credo che nessuno resisterà alla voglia di entrare. L’interno è tutto un susseguirsi di sale, camere, porticati, cortili e anfratti, illuminati da splendide finestre dove sono esposti alcuni oggetti di uso comune di alcuni marahaja, armi, ritratti, gioielli raffinati ecc… . Alcune sale sono decorate con mosaici a specchio altre affrescate in modo raffinato.Udaipur, la Venezia d’Oriente La visita è resa ancora più affascinante dallo scroscio incessante della pioggia che contribuisce a creare un clima suggestivo e ci riporta ai tempi lontani quando queste stanze e questi loggiati vennero costruiti e progettati, alcuni proprio con il compito di ospitare i residenti durante la stagione piovosa. Si possono visitare anche le stanze della regina. Attenzione alle scale scivolose, su cui Samu ha rischiato di rompersi la schiena.Udaipur, la Venezia d’Oriente

Dal palazzo è possibile scendere al lago per fare un giro in barca (dal Rameshwar Ghat), ammirare la città da quella prospettiva privilegiata girare introno allo splendido Lake Palace, un palazzo bianco che emerge dalle acque lacustri, oggi hotel di lusso, e che ricopre completamente una delle due isole del Lago Pichola, ed approdare all’isola di Jagmandir, dove si trova il palazzo delle feste costruito nel XVII secolo. Qui si può rimanere quanto si vuole, ma non c’è molto da fare, infatti anche qui si trovano un’hotel di lusso, alcuni bar e ristoranti e un giardinetto dove fare una breve passeggiata. Per tornare sulla terra ferma basta prendere la prima barca in partenza (costo 400 Rs a testa). Quando lo abbiamo fatto noi la pioggia battente non ci ha permesso di godercelo più di tanto, per questo non ce la sentiamo di consigliarlo (anzi), anche se con il tempo sereno il panorama sarà sicuramente migliore, la vista è un po’ fine a se stessa.Udaipur, la Venezia d’Oriente , la scalinata del tempio Jagdish

Poco distante dall’ingresso del City Palace si trova il bel Jagdish Temple, a cui si accede da una ripida scalinata costeggiata da elefanti. Una volta in cima, dopo essersi tolti le scarpe è possibile girare intorno alla struttura centrale in pietra finemente decorata e poi entrare nella cella, dove però non è possibile fare foto. Nel tempio, costruito nel XVII secolo, si trova una statua nera di Vishnu con le sembianze di Jagannath.Udaipur, la Venezia d’Oriente, ponte

Vicino al tempio e alla Bagore Ki Haveli, un palazzo storico visitabile, si trova un bel gath con una monumentale porta affollata di piccioni.

La maggioranza delle guesthouse e degli hotel a buon mercato si trova sulla sponda occidentale, mentre noi abbiamo soggiornato presso l’Hill Lake Hotel, con una splendida vista sul Pichola Lake e sulle sue acque calme in cui si specchiano le nuvole bianche e grigie e le montagne. Proprio dalla finestra della nostra camera abbiamo visto uno dei più bei tramonti di tutto il nostro viaggio (è difficile vedere i tramonti durante la stagione delle piogge). Molto bella anche la colazione sulla terrazza.Udaipur, la Venezia d’Oriente

Le due sponde sono collegate da qualche ponte, qualcuno monumentale, su cui sonnecchiano pigramente delle mucche. Sulla riva occidentale si trova anche una splendida terrazza da cui si gode una splendida vista sul City Palace e sulla città e in cui ho rischiato di spaccarmi la testa a causa di una grande testata il cui tonfo ha riecheggiato ovunque, nonostante questo inconveniente ve consigliamo vivamente (!).

Non abbiamo visitato Crystal Gallery, dove sono esposti i preziosissimi cristalli ordinati dal maharaja Sajjan Singh alla ditta inglese F&C Osler & Co e il Sajjan Garh, un palazzo abbandonato che domina dall’alto di una collina Udaipur e il suo lago e da cui si dice sia splendido il tramonto.Udaipur, la Venezia d’Oriente , interni City Palace

Ad Udaipur abbiamo avuto modo di conoscere un nostro coetaneo, Lokesh, che dipinge delle stupende miniature, anche se il suo lavoro non gli rende molto ci ha colpito per il suo sguardo che trasmetteva speranza e passione per il suo lavoro. Lokesh ci ha invitato nella sua povera casa sua per mostrarci il suo lavoro, poichè quel giorno lo studio era inagibile a causa della pioggia. Mentre eravamo seduti a guardare le sue miniature ci ha raccontato che un blog italiano, Trip Therapy, lo aveva conosciuto, gli aveva fatto un video e forse sarebbe avrebbe avuto la possibilità di fare una mostra in Italia, ma su questo punto on abbiamo capito bene, poichè Lokesh non parla inglese. Se andate a Udaipur non mancate di visitare il suo studio, in cima alla salita che conduce al Hill Lake Hotel c’è un’insegna gialla con una scritta rossa e blu: “Sakshi Ari School. L’insegna è posta  sopra una porta rossa con il disegno di un uccello. All’inizio della salita si trova anche un’indicazione sempre su un cartello giallo. Certamente troverete qualche “ricordino” artigianale interessante.
Udaipur, la Venezia d’Oriente

Note su Udaipur

Sorgendo a sud-ovest dei monti Aravalli, Udaipur si trova nella parte più umida del Rajasthan ed è infatti anche uno dei luoghi dove abbiamo preso più pioggia in assoluto.

Il fascino della città vecchia è pronto a conquistare chiunque, una volta superata la periferia, nella quale si imbatte come prima cosa chi arriva con il treno o l’autobus.

Per mangiare vi raccomandiamo vivamente il Lotus Cafè consigliato sia dalla Lonely Planet  che su Trip Advisor, carino, accogliente, piccolo e con piatti gustosi, di cui vi consigliamo soprattutto lo squisito Channa Masala. Ottimi prezzi.Udaipur, la Venezia d’Oriente

Nel centro storico ci si muove tranquillamente a piedi.

Come arrivare a Udaipur

L’aeroporto di Udaipur (a 25 km dal centro) è collegato giornalmente con più voli (Jet Airways, Air India, Spice Jet e IndiGo) con l’aeroporto di Delhi.

È possibile arrivare o partire da Udaipur con gli autobus e i treni. Le due stazioni (treni e autobus) sono relativamente vicine al City Palace (non più di 2,5 km). Non ci sono treni diretti con Abu Road, Jodhpur o Jaisalmer, mentre ci sono treni giornalieri che la collegano Puskhar, Jaipur, Chittorgarh, Delhi, Bundi e Agra.

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