Crespi d’Adda

I villaggi industriali mi hanno sempre affascinato e intrigato, sarà perchè il paese dove vivo ha un piccolo villaggio costruito per volere dei proprietari della fabbrica vicina, sarà perchè li ho studiati durante il mio percorso universitario, sarà perchè costituiscono una piccola rappresentazione di quella che il fondatore definirebbe in qualche modo la città ideale.

Durante il nostro weekend trascorso tra il lago d’Iseo e Bergamo pertanto non ci siamo lasciati sfuggire una visita a Crespi d’Adda. Purtroppo il tempo non è stato clemente e la nostra visita è durata molto meno del previsto: non abbiamo potuto camminare quanto ci sarebbe piaciuto per le vie ordinate e funzionali tra le graziose villette di chiaro stile inglese. Non abbiamo neppure potuto raggiungere a piedi il punto panoramico e fermarci ad ammirare dall’alto la disposizione urbanistica del villaggio ed infine abbiamo rinunciato alla passeggiata lungo il fiume.

Crespi d’Adda è un villaggio operaio per eccellenza, tuttora abitato e quindi visitabile liberamente (è possibile comunque prenotare una visita guidata). Fa parte del patrimonio UNESCO perchè è considerato un “esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa”.

Crespi d’Adda: un po’ di storia

Fu costruito per volere di due industriali Cristoforo Benigno Crespi e il figlio Silvio Benigno che trovarono sulle rive dell’Adda il luogo ideale per fondare il proprio cotonificio con tanto di villaggio operaio. Padre e figlio infatti avevano una definita idea della dottrina sociale di tipo paternalistico che avrebbero portato avanti nel proprio villaggio volta a definire e controllare la vita non solo lavorativa ma anche extra-lavorativa dei propri dipendenti al fine di garantire ordine e armonia. A Crespi d’Adda tutti i dipendenti, dagli operai agli impiegati erano dotati di una villetta (bifamiliare) con tanto di giardino ed orto. La disposizione era rigidamente gerarchica e più ci si avvicinava al cimitero più gli abitanti delle case ricoprivano ruoli importanti. Le ultime villette che incontriamo non passano inosservate per il loro stile eclettico; queste sono quelle più recenti ad essere state costruite e venivano abitate da direttori, caporeparto e impiegati I proprietari della fabbrica si occupavano di ogni cosa anche dell’istruzione dei figli dei dipendenti dotandoli di tutto l’occorrente per frequentare la scuola (dai grembiuli alle matite) oltre ad occuparsi della scuola stessa e della retribuzione degli insegnanti.

All’inizio del paese è situato l’Hotel per accogliere gli ospiti. Di fianco all’Hotel c’è la Chiesa costruita come una copia di quella di Busto Arsizio, città d’origine dei Crespi. Vicino alla chiesa vi è la vecchia scuola oggi trasformato in punto informativo. Sopra l’Hotel si trovavano la casa del dottore e del parroco. La famiglia Crespi abitava invece nell’imponente castello in stile medioevale, che fa notare il rapporto di tipo feudale che aveva instaurato con i suoi operai e ben simboleggia il rapporto di potere che caratterizzava le parti. Ciò si nota bene anche confrontando il mausoleo della famiglia Crespi con le semplici lapidi degli operai che lavoravano nell’opificio.

La fabbrica si estende lungo la via principale dalla parte opposta della strada che costeggia anche il villaggio. Costruita e decorata con mattoni rossi e rifiniture in bianco con ghiere stellate non può passare inosservata.

Crespi d’Adda inoltre fu al centro anche di notevoli innovazioni, basti pensare ad esempio che fu il primo paese ad essere illuminato con il metodo d’illuminazione Edison.

Come visitare Crespi d’Adda

Crespi d’Adda può essere visitato liberamente, non vi è un biglietto d’ingresso, infatti la cittadina è tutt’ora abitata dagli eredi dei proprietari delle case. Se decidete di visitare il villaggio operaio da soli vi consigliamo di fermarvi al punto informativo (che si trova nella vecchia scuola di fianco alla chiesa) dove, insieme ad altre pubblicazioni sul luogo, potrete acquistare anche una cartina con alcune informazioni al prezzo di 1 euro. Un’altra possibilità è quella di prenotare una visita guidata qui al prezzo di 6 euro (gratis per i bambini fino a 10 anni). Vi ricordiamo che la domenica il paese è chiuso al traffico quindi dovete lasciare la macchina al parcheggio esterno.

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