Uno degli itinerari culturali europei più interessanti e intriganti per i viaggiatori del nuovo millennio è senz’altro la via Francigena. Non sono pochi infatti coloro che per fede, amore delle camminate o della storia, decidono di ricalcare i passi dei numerosissimi pellegrini lungo le strade che li conducevano dalla Francia fino a Roma, per proseguire in alcuni casi fino alla Puglia e da lì alla Terra Santa.
Lunedì 25 febbraio 2019 siamo stati invitati a scoprire un percorso alternativo della via Francigena da Altopascio a Ponte a Cappiano ideato in sinergia dai comuni di Altopascio, Ponte Buggianese e Fucecchio che ci ha permesso di scoprire alcune delle bellezze nascoste del loro territorio e di percorrere l’unica via d’acqua della via Francigena.
Perché un percorso alternativo della via Francigena ?
L’itinerario seguito dai devoti è stato canonizzato sulla base delle tappe lasciate scritte da Sigerico Arcivescovo di Canterbury nel 990. Importante per la sua definizione è stato anche il resoconto di viaggio scritto in norreno nel XII secolo dall’abate islandese Nikulás da Munkaþverá e la guida per i pellegrini Iter de Londino in Terram Sanctam scritto dal benedettino inglese Matteo Paris nel 1273.
In realtà il percorso che portava nella Urbe non era rigido e fisso,era più un reticolo di sentieri, strade e vie di comunicazione percorse in base alla stagione, alla situazione politica dei territori di transito, alla devozione verso particolari santi e reliquie.
Proprio per questo e per permettere ai nuovi viaggiatori di non dover passare da grandi vie di comunicazione, aree industriali e estremamente cementificate, e per far scoprire le bellezze del territorio, stanno nascendo molti itinerari alternativi per raggiungere le diverse stazioni.
Un percorso alternativo della via Francigena: da Altopascio a Ponte a Cappiano lungo le vie d’acqua di due zone umide della Toscana
Il percorso alternativo della via Francigena ideato e presentato dal Comune di Fucecchio, Altopascio e Ponte Buggianese è un unicum nel panorama viario della Francigena perché permette di navigare lungo le vie d’acqua della zona.
Da Altopascio, stazione importantissima della Francigena, che nel medioevo era dotata anche di un ospedale in cui i pellegrini potevano curare alcuni malanni, invece di prendere la strada per le colline delle Cerbaie, si segue verso la Riserva Naturale del lago di Sibolla, area che nonostante sia inserita in un contesto altamente antropizzato, è riuscita a mantenere una grande ricchezza biologica ed è una delle sfagnete più meridionali d’Europa. Il lago del Sibolla dialoga sia dal punto di vista idraulico che da quello faunistico, con il Padule di Fucecchio, area umida più grande d’Italia, navigabile con i tradizionali barchini. Proprio durante la navigazione è possibile scoprire la ricchezza delle tradizioni e della storia del lavoro che si celano dietro quelle distese d’acqua e quei canneti, oltre che osservare gli uccelli dai casotti di avvistamento.
Alla Riserva Naturale del Sibolla si accede tramite un bel centro visite da cui parte un sentiero su strada bianca che lambisce il lago.
La tappa successiva è la Dogana del Capannone, un edificio storico che aveva la funzione di dogana e che oggi ospita il centro di documentazione dell’eccidio del Padule di Fucecchio e un ospitale per i pellegrini, gruppi e scolaresche. A circa trecento metri di trova l’imbarco dei tradizionali barchini e qui inizia la parte più magica di tutto il percorso: scivoliamo infatti lentamente sull’acqua palustre, spinti da una lunga pertica, accompagnati da qualche trillo, da qualche starnazzo che noi, ignoranti in materia, siamo purtroppo incapaci di riconoscere. Non è difficile lasciarsi trasportare dall’immaginazione e vedere a fianco al nostro barchino sfilare navicelli carichi di mercanzie e magari qualche pellegrino che ha deciso di sfruttare la via d’acqua per evitare un po’ di fatica. Il percorso prosegue passando dal Casotto del Sordo fino a Ponte a Cappiano, con il suo ponte mediceo che ospita un ricovero per i pellegrini.
Questa via alternativa della via Francigena è decisamente suggestiva perché offre la possibilità di immergersi in due aree umide molto interessanti e di scoprire in modo più profondo un territorio ricco di storia. L’itinerario non è ancora interamente percorribile anche lo sarà a breve e noi presto torneremo sul posto e vi sapremmo dare indicazioni più precise.
La navigazione con i barchini
Per navigare con i barchini nel Padule è necessario contattare l’associazione Volpoca (barchini Ponte Buggianese: Zipoli Patrizio 3294340338 http://www.associazionevolpoca.it/) e l’associazione il Padule (barchini Fucecchio): Pellegrini Paolo 334 7099341 http://www.associazioneilpadule.it)
L’associazione pedala nel Padule organizza giri in bicicletta alla scoperta del Padule (noleggio e accompagnamento bici): Piero Pucci 345 0999857h ttps://www.facebook.com/groups/1781900688758493/about/)
Percorrere la via Francigena è un modo per riscoprire i ritmi lenti del muoversi a piedi e riscoprire il territorio.