Il borgo fantasma di Bacchionero

BacchioneroSulle pendici del Monte Giovo, adagiato in un bosco di abeti di Douglas e di castagni secolari, si trova il piccolo borgo di Bacchionero, ormai abbandonato, che ci ricorda i tempi in cui le montagne erano vissute quotidianamente, tra tradizioni e sacrificio.

Il paese di Bacchionero (970 m sul livello del mare) è composto da poche case costruite in pietra, l’ombra degli alberi si allunga sui vecchi tetti ormai parzialmente crollati, sulle murature delle pareti che sembrano ancora solide e sulle travi che dividono i vari piani.

Al borgo si arriva camminando lungo uno splendido sentiero in salita, che costeggia e attraversa boschi la cui vegetazione cambia con l’aumentare dell’altitudine.

Bacchionero

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Ad un certo punto si intravede, tra le foglie e i ricci umidi che ricoprono il terreno scivoloso, un terrazzamento in pietra e il sentiero prosegue su una massicciata che in breve ci porta nella piazza del paese su cui si affaccia la Chiesa. La piazzetta nella sua semplicità è incantevole. Sull’architrave in pietra della Chiesa, dedicata a San Lorenzo, si trova inciso oltre che la dedica anche l’anno della sua inaugurazione: il 1784. La costruzione della chiesa avvenne per volere del dott. Anton Filippo Bertacchi perchè i contadini che vivevano in quelle zone durante i freddi e duri mesi invernali non potevano assistere alla messa, poichè le chiese più vicine (di Coreglia e Tiglio) erano per loro troppo lontane per essere raggiunte dopo le abbondanti nevicate e le gelate.Bacchionero

Il soffitto della Chiesa è parzialmente crollato e sopra l’ingresso, su un tavolato in legno pericolante si trova l’organo manuale della chiesa acquistato negli anni ’20 con le offerte dei fedeli e visibile anche da una porticina sulla parete nord. All’interno sono visibili alcuni particolari degli antichi stucchi. Sul retro si trovava l’appartamento del parroco.

Seguendo il lato destro della Chiesa si percorre una delle antiche stradine del borgo e ci si può affacciare negli interessanti edifici semidistrutti. Nell’abitazione del parroco alzando la testa sono ancora visibili i resti del materasso in paglia, tra le assi del primo piano. Alla fine di Bacchionero si erge un enorme castagno secolare diviso in due da un fulmine.

Bacchionero

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Il borgo iniziò ad essere abbandonato intorno agli anni ’50, i suoi abitanti infatti scesero dalla montagna in cerca di condizioni di vita e lavori migliori.

La piazza antistante la chiesa nella Domenica delle Palme del 1944 fu teatro dell’assassinio di due abitanti per rappresaglia: i soldati tedeschi infatti vollero così vendicare l’uccisione di un loro commilitone da parte dei partigiani

Come arrivare a BacchioneroBacchionero

Bacchionero si trova vicino a Coreglia Antelminelli (Lu). Da Coreglia si deve seguire per la località Piastroso. Un paio di chilometri passato Piastroso, seguendo una strada un po’ pericolosa, a tratti asfaltata e a tratti non, con strapiombi che si aprono sul lato libero dal fianco della montagna, troverete un bivio presso l’alpeggio di Piazzana: parcheggiate e proseguite a piedi (noi abbiamo parcheggiato poco prima, in uno spiazzo lungo la strada, i posti disponibili non sono molti).  BacchioneroIl sentiero che scende a sinistra porta ad il bel mulino e metato di Col Mescato. Per arrivare a Bacchionero  dal bivio del mulino di Col Mescato dovete prendere la strada a dritto che sale; dopo poco, alla confluenza dei due torrenti, alla vostra sinistra si trova un ponte in legno, chiuso da una catenella: scavalcatela e prendete il sentiero sulla destra che sale in mezzo al bosco. Il sentiero passa tra due abitazioni e vicino a un vecchio mulino. Proseguite fino ad arrivare al borgo.  Tempo percorrenza a piedi: 30 minuti circa. Il sentiero è poco impegnativo, tutto in salita. Dislivello 200/300 m. Il sentiero non è segnalato. I più volenterosi possono partire a piedi anche da Piastroso, sono solo un paio di chilometri in più.

Una risposta a “Il borgo fantasma di Bacchionero”

  1. 1944: “Giù nel versante est c’era la strada che andava alla località chiamata Bacchio Nero dove i barbari [i tedeschi] venivano giù, facevano razzie, portavano via vacche, polli, maiali. Ma ricordo che un giorno arrivò un contadino voleva che si andasse giù perche i barbari stavano portando via una donna. Noi gli andammo dietro e ci fu un scontro: erano tre e furono tutti uccisi”

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