Castiglion del Terziere: una storia d’amore inconsueta

Castiglion del TerziereUna storia d’amore inconsueta: questo sarà il filo conduttore che vi accompagnerà durante la visita a Castiglion del Terziere. Il Castello fa da cornice al racconto emozionale della castellana Raffaella Paoletti della storia d’amore tra lei, Jacopo Loris Bononi e l’amore che entrambi hanno nutrito e nutrono verso: l’idea di una cultura democratica per rendere la cultura accessibile a tutti, il progetto di riportare Castiglion del Terziere alla vita e la valorizzazione della Lunigiana, della sua storia, dei suoi personaggi e delle sue tradizioni.
La visita a Castiglion del Terziere è un esempio perfetto di come la scoperta di un territorio e della sua cultura ci aiuti a scoprire anche alcuni aspetti di noi stessi ed a riflettere su alcune tematiche che fino a quel momento non avevamo considerato: le spiegazioni di Raffaella inerenti all’arte, alla letteratura e ai personaggi che hanno fatto la storia della Lunigiana si affiancano ai suoi racconti, esperienze personali e riflessioni che aprono nuove strade per riflettere su noi stessi e sul nostro modo di essere.

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Castiglion del Terziere: un castello incantato

Un anno fa eravamo a caccia di castelli in Lunigiana e mentre ci recavamo verso Bagnone, ci fermammo estasiati dalla visione di un castello che emergeva dalla nebbia mattutina. Incantati scendemmo per la tortuosa stradina che porta al borgo per avvicinarci e constatare di non essere stati vittima di uno strano miraggio.Castiglion del Terziere

Il castello esisteva, così come il borgo nato ai suoi piedi. Un borgo di impianto medievale, costruito in pietra grigia scura. Una  stretta e ripida salita ci condusse alla vera porta d’accesso del paese e da lì all’unica strada che lo attraversa in senso longitudinale, che da una parte conduce al castello, dall’altra ad un punto panoramico sui boschi, sulle colline e sulle montagne dal profilo evanescente. Pochi passi bastarono a farci intuire che intorno a questo borgo e a questo castello aleggia un’aura lirica: le poesie che si trovano appese in spartane cornici lungo le pareti delle abitazioni, lo strano cartello attaccato ad un podio, di fronte al belvedere, che recita: “inno alla natura” ci colpirono e ci fecero capire di non cogliere appieno l’essenza del luogo. La mattina ancora si faceva strada nel silenzio, il borgo era deserto (lo sarebbe stato in ogni caso), il cancello del Castello era chiuso, il cellulare vista l’assenza di campo, non ci aiutava a reperire informazioni, così dopo un po’ riprendemmo la strada  inseguendo la nostra meta primaria per quel giorno.Castiglion del Terziere

Castiglion del Terziere: le cose non accadono mai per caso

Ma non ci siamo dimenticati di Castiglion del Terziere, come invece spesso accade alla prima svolta della strada e così dopo qualche tempo (e ricerca) siamo tornati sul luogo per visitarne l’interno e conoscerne la storia. Ancora una volta ci siamo ritrovati spiazzati e sorpresi da questo castello: pensavamo di trovare una dimora privata, con un grande archivio, un’enorme biblioteca sede del Centro di Studi Umanistici Niccolò V e della Libera Cattedra di Filologia e Polifonia vocale, ma ci siamo trovati di fronte ad un sogno, ad un progetto dai contorni quasi utopistici, ricco di un’umanità e di un amore quasi impensabili, soprattutto alla luce dei nostri tempi dove l’egoismo è diventato un vessillo da sfoggiare con orgoglio.Castiglion del Terziere

È bastata una telefonata per contattare la gentilissima Raffaella Paoletti, moglie del defunto prof. Loris Jacopo Bononi, colui che nel 1969 acquistò i ruderi malmessi del Castello Malaspina e che con dedizione e pazienza li restaurò e li trasformò in uno splendido luogo di cultura dove valorizzare le lettere e la storia locale lunense. Così scrisse Loris Jacopo Bononi per spiegare ciò che voleva costruire a Castiglion del Terziere: “Voglio ricreare un luogo della memoria dove riportare i ricordi della mia gente e della mia terra. Perché ricordare è un atto di civiltà. Perché ricordare deriva dal cor-cordis: gli antichi pensavano che la memoria fosse nel cuore”.Castiglion del Terziere

Appena varcato il cancello entriamo in un nuovo mondo, non solo per l’opera suggestiva degli stemmi, delle antiche pareti, delle colubrine e del paesaggio quasi idilliaco che si può osservare dalla terrazza del maniero, ma soprattutto per le parole di Raffaella che ci conducono alla scoperta di quell’alone lirico di cui avevamo intuito la presenza durante la nostra prima visita.

Raffaella ci parla del suo amore, nato quasi per caso, per Loris, medico, dirigente industriale, docente universitario, scrittore di pregio, riconosciuto come tale anche da personaggi del calibro di Pier Paolo Pasolini, dei suoi sforzi nel creare un luogo aperto ed accessibile a tutti dove poter toccare, leggere, ricercare e studiare manoscritti, incunaboli, cinquecentine, documenti d’archivio, quadri, statue, mobili, fotografie e riscoprire così la storia della Lunigiana, della letteratura e della storia dell’arte italiana. Un luogo dove la cultura è democratica, a portata di mano per tutti, dove le opere non sono rinchiuse dietro teche o vetrine, dove non servono domande in carta bollata per consultarle e dove la cultura è qualcosa che si respira. Castiglion del TerziereRaffaella apre armadi, cassapanche, cassetti e tira fuori pergamene, libri, rarità. Non avresti mai voglia di lasciare quelle sale, di tornare nel mondo di tutti i giorni. Ci fa vedere una lettera di Leopardi, un incunabolo stampato da Jacopo di Fivizzano a Fivizzano ben undici anni prima che la stampa approdasse a Vienna, nove prima di Londra, sette prima di Oxford, Ginevra, Barcellona e cinque prima di Bruxelles. Sì, perché può sembrare strano ma la Lunigiana fu una delle prime regioni del mondo dove si stamparono libri e Loris Jacopo Bononi, si adoperò affinché si conoscesse anche questo aspetto della storia della sua terra.

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Tra queste pareti sono conservate alcune prime edizioni dei Promessi Sposi del Manzoni, prima e dopo la risciacquatura in Arno, una prima edizione di Dante, una statua del Bernini e moltissime altri tesori. E, strano a dirsi, in quelle stanze non è vietato toccare, perché secondo Loris Jacopo Bononi e Raffaella Paoletti la cultura deve essere anche toccata ed è così che abbiamo provato l’emozione di posare le nostre mani su una pergamena del XIV secolo e un libro di Caterina dei Medici. Non so se è stata solo l’emozione ma ho avuto l’impressione attraverso i pori delle mie dita, di entrare in contatto con qualcosa di più grande, di più vasto, di sopravvissuto e infinito: questa sensazione mi ha fatto quasi girare la testa.

Anche i bambini sono ben accetti e accolti con gioia, nonostante gli oggetti di pregio che si trovano in ogni stanza che vi farà visitare. Interessantissima è anche la camera da letto arredata con un letto papale, un antico telaio, sculture medievali e bizantine, un camino da sogno e stupendi quadri.Castiglion del Terziere

Castiglion del Terziere: uno sguardo al domani

Attraverso il Comitato Omnia Vanita Comitato Amici di Loris Jacopo Bononi Castello di Castiglione del Terziere, Raffaella vuole promuovere l’opera artistico-letteraria di suo marito, ma soprattutto vuole trovare un modo affinché il progetto di una cultura democratica ed aperta a tutti non si esaurisca con la loro morte ma vada avanti con la speranza che Castiglion del Terziere e il suo borgo tornino alla vita, attraverso un’opera di valorizzazione, tutela e promozione. Solo in questo modo il suo patrimonio storico artistico si potrà salvaguardare. Il sostegno che cerca non è quindi solo economico, ma soprattutto chiede (a chiunque!) idee e progetti per attuarlo.

Proprio con questo intento Raffaella Paoletti ha iniziato ad affittare alcune antiche dimore di sua proprietà nel borgo, ad ospitare eventi culturali, di formazione e di studio organizzati da Università, Enti, Istituti di Ricerca pubblici e privati, Aziende e Società.

Come visitare Castiglion del TerziereCastiglion del Terziere

Castiglion del Terziere si trova in provincia di Massa-Carrara, nel comune di Bagnone, in via del Borgo, 1.

Da Aulla proseguire per Villafranca in Lunigiana, poco prima dell’abitato prendere la strada SP26 e poi seguire le indicazioni. Da Bagnone prendere la SP21 in direzione Licciana Nardi e poi svoltare quando si trova il cartello per Castiglion del Terziere.

Per visitare l’interno del castello è necessario telefonare al numero 0187 429100 o 347 0004486 e fissare un appuntamento con la disponibilissima signora Raffaella Paoletti. La visita è gratuita ma se vi piace il progetto vi consigliamo di lasciare un’offerta, di cui cui vi verrà rilasciata regolare ricevuta, al comitato.

e-mail: [email protected]

sito: http://www.castellodicastiglionedelterziere.it/Castiglion del Terziere

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