La capitale perduta di Ayuttaya

Antica capitale del regno del Siam, Ayuttaya patrimonio mondiale dell’umanità è una meta quasi irrinunciabile se si decide di visitare la Thailandia.Ayuttaya

La cittadina moderna è solo l’ombra di ciò che era, quando da qui si decidevano le sorti di un territorio vasto quanto Inghilterra e Francia insieme e può essere trascurata senza rimorsi, mentre le rovine poste su un’isola circondata da due fiumi (che noi abbiamo trovato in secca) sono imperdibili. Consigliamo una visita in giornata da Bangkok da cui si raggiunge in un’ora circa di minibus, anche per fuggire per un po’ dal caos della metropoli,o l’atmosfera ad Ayuttaya infatti è molto più rilassata. Ayuttaya, l’antica capitale del regno del Siam, oggi patrimonio mondiale dell’umanità è una meta quasi irrinunciabile se si decide di visitare la Thailandia.
AyuttayaMolte guide consigliano di visitare i templi del parco archeologico in bicicletta, accettiamo il consiglio e dopo qualche centinaio di metri dalla fermata dei minibus troviamo un noleggio, ce ne sono altri soprattutto sulle strade che costeggiano l’ingresso dei vari templi e per 50bath (meno di un euro e mezzo) abbiamo una bici tutto il giorno. Stranamente non c’è un ingresso unico a tutto il sito, ma si pagano di volta in volta le aree che si intende visitare. Iniziamo la visita dal Wat Mahatat:Ayuttaya il tempio è famoso per la testa di Budda imprigionata tra le radici di un enorme albero e i suoi chedi di mattoni rossi in rovina  sono davvero scenografici. Fortunatamente non ci sono molti turisti e splende un bel sole nonostante siamo in piena stagione delle piogge. Con la bici ci spostiamo velocemente da un punto di interesse all’altro passando attraverso il parco, tra gli elefanti che portano in giro i turisti, è divertente sfrecciare su due ruote accanto ai pachidermi. Senza bici, con il gran caldo l’impresa sarebbe stata sicuramente più faticosa. Alcuni templi e chedi come i tre famosi stupa bianchi simbolo di Ayuttaya possono essere ammirati senza necessariamente entrare e pagare, anzi a nostro avviso è meglio fotografarli da un poco più lontano per apprezzarli meglio e risparmiare i 50 bath di ingresso. Calcolate almeno due/tre ore per vederli tutti.Ayuttaya

Fuori dal centro cittadino c’è quello che viene spacciato per un mercato galleggiante (floating market), ma purtroppo ne è solo una ricostruzione un po’ kitch: un laghetto artificiale circondato da negozietti pieni di cinesate. Raggiungerlo in bici è un po’ faticoso, bisogna farsi qualche chilometro sulla tangenziale con motorini,auto e camion che ti sfrecciano accanto rischiando di essere travolti e si può tranquillamente evitare di andarci senza rimorsi (io lo definirei una cagata pazzesca di fantozziana memoria).Ayuttaya, floating market

Avremmo a questo punto avuto l’amaro in bocca se non avessimo concluso la giornata con lo stupendo Wat Yai Chai Mong Khon e il suo enorme stupa visibile da molto lontano. Anche qui l’ingresso è di 50 bath e si può girare liberamente in tutto il monastero che lo circonda, per raggiungerlo bisogna comunque fare la stessa tangenziale di cui sopra: giunti alla rotatoria in fondo al cavalcavia che attraversa il fiume se si svolta a sinistra si va al “mercato galleggiante” a destra al Wat Yai Chai (ci sono le indicazioni per entrambi).Nel complesso la gita vi occuperà tutta la giornata e non ne rimarrete delusi. Se intendete visitare Ayuttaya in alta stagione ( da gennaio a maggio) troverete orde di turisti e il sito sarà meno godibile.Ayuttaya

COME ARRIVARE AD AYUTTAYA DA BANGKOK

Fatevi portare da un tuk tuk a Victory Plaza e nei pressi del Victory Mall partono i minibus per Ayuttaya (150 bath a tratta, circa 3 euro)Ayuttaya

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