I castelli del deserto orientale (Qasr Azraq, Qasr Amra e Qasr Kharana)

Il nostro terzo giorno in Giordania decidiamo di andare a visitare tre castelli nel deserto orientale (Qasr Azraq, Qasr Amra e Qasr Kharana).

Abbiamo guardato la strada prima di partire dall’hotel di Madaba su maps, ma non siamo sicuri che il percorso sia così semplice da seguire come sembra sulla carta: dobbiamo andare verso la periferia di Amman, seguire per Al Zarqa e poi svoltare verso sud-est, seguendo i cartelli che indicano il confine con l’Iraq e l’Arabia Saudita. Siamo diretti ad Azraq.

La periferia di Amman si rivela come nei nostri peggiori incubi: rumorosa, caotica e attraversata da automobilisti folli e indisciplinati. Qua vige una strana concezione delle corsie, la carreggiata infatti non ha segnaletica orizzontale che la divide quindi i giordani decidono il loro numero in base alla larghezza della strada: se la strada è larga a sufficienza per far passare quattro auto affiancate significa che ha quattro corsie. La precedenza ce l’ha chi suona di più il clacson e chi ha il veicolo più grosso, non si peritano a sorpassare anche da destra. Oltre a ciò si deve aggiungere che i cartelli sono pochi e molti di essi sono solo in arabo.

Nonostante tutte queste difficoltà con un paio di manovre da sensitivi riusciamo miracolosamente a non sbagliare strada e a rispettare i tempi di percorrenza di google maps (cosa fondamentale per il nostro orgoglio!).

Più ci allontaniamo da Amman più il paesaggio diventa desertico: chilometri e chilometri di nulla a parte i buldozzer che lavorano lungo la strada sminuzzando pietre e facendo un gran polverone.

Azraq è come ce la immaginavamo un avamposto polveroso in mezzo al deserto, crocevia delle strade che portano in Iraq e in Arabia Saudita e meta di camionisti affaticati poiché è l’ultima (o la prima) cittadina giordana che incontrano. Alcune rare palme contribuiscono a accentuare il suo fascino esotico. È una cittadina di frontiera e ciò si percepisce solo respirandone l’aria.

Qasr Azraq, I castelli del deserto orientale

Ci fermiamo per visitare il castello costruito in basalto nero. Il qasr era stato fondato in una posizione strategica, si trovava infatti in corrispondenza di un’oasi sviluppatasi intorno ad un grande lago, che oggi è stato quasi totalmente prosciugato a forza di pomparne le acque per le esigenze della popolazione.

Qasr Azraq, I castelli del deserto orientale

Il forte fu fondato dai romani a difesa del limes arabo, in seguito fu risistemato ed utilizzato dai bizantini e gli omayyadi e occupato come luogo di sosta e bivacco da chissà quante tribù beduine e viaggiatori che, con i loro fuochi, hanno annerito i soffitti (come nelle tombe di Petra). Vi si fermò anche Lawrence d’Arabia. Memorabile le due bellissime porte in pietra, ancora nei cardini e ancora funzionanti.

Porta in pietra di Qasr Azraq, I castelli del deserto orientale

Visitare il castello in completa solitudine è stato emozionante e interessante, ne abbiamo esplorato ogni angolo. Peccato sul sito manchi un’immagine di come doveva essere l’ambiente circostante nei secoli passati, la discrepanza tra quello attuale e quello precedente è tale che il viaggiatore ha bisogno di un auto per immaginarlo.

Qasr Azraq, I castelli del deserto orientale

Risaliamo in auto, a differenza di quanto si può immaginare il paesaggio del deserto è molto vario: se si prosegue verso l’Iraq infatti è costituito da pietre nere (basalto), se si va verso l’Arabia Saudita è più sabbioso e giallo, verso Aqaba è invece polveroso, pietroso, piatto e rossiccio.

il deserto di basalto nero

Negli ultimi due si formavano continuamente piccole trombe d’aria che ci hanno accompagnato per tutto il viaggio. Considerazione: se è vero che l’acqua nel deserto manca, il vento non manca mai!

cammelli nel deserto

Oltrepassiamo basi militari e un campo profughi con tende bianche a perdita d’occhio.

Ci fermiamo a Qasr Amra, minuscolo patrimonio dell’Unesco, il cui custode è un omino altrettanto minuscolo ma dotato di una lingua lunga e di una grande passione per il calcio. Il nostro mini cicerone ci ha illustrato gli affreschi di quel piccolo padiglione di caccia che sono unici nel mondo mussulmano poiché rappresentano figure umane e donne in abiti succinte. Sono rappresentati anche i cinque re più importanti della storia.

Affresco con soggetto i segni zodiacali Qasr Amra, I castelli del deserto orientale

Il dinaro giordano che abbiamo speso per il biglietto valido per i tre castelli è stato proprio un ottimo investimento e ci manca sempre un castello da visitare!

Mentre ci dirigiamo verso Qasr Kharana vediamo un convoglio di camion fermi sul ciglio della strada alla ricerca di eventuali clandestini attaccati sotto il veicolo (ci è sembrato anche di vederne uno). Un po’ turbati da questa scena ci fermiamo a Qasr Kharana. Il castello è magnifico, rossiccio e assomiglia molto ad un caravanserraglio, anche se sembra sia stato costruito per essere usato come base per gli incontri tra gli Omayyadi e i capi beduini.

Qasr Kharana, I castelli del deserto orientale

Al suo interno le stanze si articolano su due piani attorno ad un cortile centrale.

Qasr Kharana, I castelli del deserto orientale

Il pavimento delle stanze è ricoperto di sabbia. Anche qua eravamo gli unici visitatori, ma c’è da dire che mentre uscivamo, nel parcheggio si era fermato un pullman carico di turisti.

Qasr Kharana (interno), I castelli del deserto orientale

Siamo stati fortunati, abbiamo avuto la fortuna di essere sempre gli unici visitatori e questo ha contribuito ad aumentare la suggestione emanata da questi tre castelli e da questo favoloso deserto. È una tappa imperdibile. Parola di Rintronauti.

Per coronare questa meravigliosa giornata torniamo a cena dall’Haret Jdoudna a Madaba dove ordiniamo le indimenticabili kofte al pomodoro.

I castelli del deserto orientale (Qasr Azraq, Qasr Amra e Qasr Kharana)

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